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Apple iPad Pro 13 (2024)

Wed, 05/15/2024 - 12:07

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Un gigantesco leak di Dell svela il futuro dei chip ARM di Qualcomm, fino al 2027

Wed, 05/15/2024 - 11:29

È tempo di leak in casa Dell: un documento di 311 pagine svela non solo i piani del produttore americano, con i prossimi XPS e Inspiron dotati dei nuovi Snapdragon X, ma anche quelli di Qualcomm e dei suoi chip ARM (state cercando un nuovo portatile? Date un'occhiata alla nostra selezione dei migliori sul mercato, anche gaming). 

Iniziamo dalla parte più interessante, ovvero i nuovi chip ARM di Qualcomm. Presentati a ottobre dello scorso anno, i chip hanno mostrato grandi potenzialità nelle demo, e dovrebbero arrivare sui primi computer Lenovo a breve. 

Stiamo parlando del chip Snapdragon X Elite, ma Qualcomm ha pronta anche una versione più economica, chiamata Snapdragon X Plus.

Grazie al leak di Dell, ora abbiamo un'idea di cosa ci attende per il futuro. In una diapositiva chiamata "XPS Thinking Roadmap", il produttore americano svela la presenza di QC Oryon, QC Oryon V2 e QC Oryon V3

QC sta per Qualcomm, mentre Oryon è il nome del processore (CPU) utilizzato nei SoC Snapdragon X Elite e Snapdragon X Plus, affiancato da una GPU integrata Adreno e da un'unità di elaborazione neurale (NPU).

Stando alla diapositiva, Oryon V2 (che dovrebbe essere montato su un chip ipoteticamente chiamato Snapdragon X Gen 2) è previsto per la seconda metà del 2025, mentre Oryon V3 dovrebbe arrivare alla fine del 2027 (integrato in un ipotetico chip Snapdragon X Gen 3).

Purtroppo non vengono svelati altri dettagli, ma stando alla tempistica possiamo attenderci che la terza generazione sarà quella con le novità più importanti

Passiamo ora a Dell. Stando a un precedente leak trapelato la scorsa settimana, a breve dovremmo attenderci una serie di portatili dotati dei nuovi Snapdragon X

Il primo è un XPS 9345, che sembra la versione con ARM dell'ottimo XPS 13 Plus. Il dispositivo è citato nella roadmap mostrata nel capitolo precedente, e sembra che sarà disponibile con i chip a 10-core Snapdragon X Plus e a 12-core Snapdragon X Elite.

Quest'ultimo dovrebbe essere più potente di Intel Core Ultra e fornire prestazioni in linea con i processori M3 e M4 di Apple.

Secondo i documenti, i TDP massimi saranno di 17,5 W e 25,5 W, mentre l'autonomia dovrebbe arrivare a oltre 20 ore durante lo streaming video.

In una tabella di confronto, che vedete qui sotto, Dell mostra come l'XPS 13 Plus con processore Qualcomm dovrebbe raggiungere fino a 21,9 ore di riproduzione video con un display QHD+, ben il 98% in più rispetto al chip Alder Lake Core i7 di 12a generazione di Intel (11,02 ore).

In caso di schermo OLED, i miglioramenti della durata della batteria scendono al 68% (16,8 ore contro 9,95 ore).

Tenete presente che stiamo parlando di un chip Intel di due anni fa, quindi non è un confronto proprio equo. Un altro portatile Dell in arrivo è poi il nuovo Inspiron 7441, che stando ai render sembra presentare uno chassis ridisegnato con un corpo più sottile e bordi arrotondati.

Stando a quanto trapelato, il portatile arriverà con il chip Snapdragon X Elite.

E i nuovi Oryon V2 e V3? Dalla roadmap, sembra che Dell utilizzerà i chip Oryon V2 nella serie di notebook XPS 14 Huracan 2026, che dovrebbe essere lanciata anche con i chip Panther Lake.

L'azienda punta a un TDP di 40W in questo caso. C'è anche uno chassis XPS 13 Divo, che si dice utilizzi i chip Lunar Lake-MX e miri a un TDP da 20W.

Per quanto riguarda invece i chip Oryon V3, non vengono associati a nessun portatile e molto probabilmente non dovrebbe far parte della linea XPS fino al 2028.

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Tado° X abbraccia il futuro della domotica, lasciando a bocca asciutta il passato

Wed, 05/15/2024 - 08:00

Tado° è sicuramente uno dei leader quando parliamo di smart home e sicuramente lo è se parliamo di riscaldamento e raffreddamento della casa. I suoi prodotti sono stati sempre molto consigliati nelle nostre pagine (qui qualche recensione) ed è per questo che il lancio della nuova generazione di prodotti Tado° ci ha molto incuriosito.

L'azienda ha svelato oggi la sua nuova gamma di prodotti: Tado° X. Questa linea promette di rendere il riscaldamento domestico ancora più intelligente, accessibile e rispettoso dell'ambiente. Con cinque nuovi prodotti facili da installare, configurare e usare, Tado° X punta a trasformare il modo in cui gestiamo il clima nelle nostre case, riducendo i costi e i consumi energetici senza compromettere il comfort.

La nuova linea Tado° X comprende:

  • Termostato Intelligente X (cablato)
  • Testa Termostatica Intelligente X
  • Sensore di Temperatura Wireless X
  • Ottimizzatore Pompa di Calore X
  • Bridge X

Questi dispositivi sono stati progettati per integrarsi perfettamente in un ecosistema di smart home, grazie alla compatibilità con gli standard Thread e Matter. Questo assicura una maggiore interoperabilità con altri dispositivi smart presenti in casa, offrendo una soluzione di gestione del clima completa e integrata. Ed è questa la chiave di questa linea di dispositivi che da un vero taglio con il passato. L'utilizzo della nuova tecnologia di comunicazione (Thread) infatti lascia indietro gli utenti storici di Tado° che non potranno acquistare i nuovi prodotti e integrarli nella propria casa perché questi non "parlano la stessa lingua".

L'azienda continuerà a sviluppare tutta la linea di prodotti V3, ma ovviamente chi ha scelto di spendere molti soldi sui dispositivi Tado° fino a oggi e sarebbe disposto a farlo ancora non sarà per niente contento. Per chi invece deve ancora iniziare a installare prodotti per il riscaldamento smart in casa o voleva passare da un altro brand a Tado° troverà pane per i suoi denti.

Bridge X

Questo è sicuramente la chiave di questa nuova tecnologia Tado° X. Si tratta di un bridge Thread, che sostituisce quindi quello di vecchia generazione e che permette di integrare i nuovi prodotti Tado° all'interno della casa. Se si ha già un router Thread, come l'ultimo HomePod Mini di Apple si potrà fare a meno di acquistare questo prodotto, o lo si potrà acquistare per estendere la propria copertura.

Termostato Intelligente X

Il Termostato Intelligente X permette di sostituire i termostati tradizionali, controllando caldaie, valvole o riscaldamenti a pavimento. Compatibile con interfacce di riscaldamento relè (on/off meccanico) e Opentherm (digitale), può essere utilizzato singolarmente o come controller di caldaia in combinazione con altre Teste Termostatiche Intelligenti X. Ha un nuovo design con il frontale nero e dei tasti che sembrano più semplici da premere.

Testa Termostatica Intelligente X

Questo è probabilmente il prodotto più rinnovato. Con un design compatto a forma di T e un display touch ad alta risoluzione, la Testa Termostatica Intelligente X è semplice da installare e viene fornita con sei adattatori. La sua batteria ricaricabile via USB-C offre praticità e sostenibilità, eliminando la necessità di batterie monouso. Le batterie possono anche essere sganciate dalla valvola permettendo di caricarle in un altro punto. Una bella svolta.

Sensore di Temperatura Wireless X

Posizionato in qualsiasi punto della stanza, il Sensore di Temperatura Wireless X fornisce letture precise della temperatura e può controllare centralmente più Teste Termostatiche Intelligenti X, ideale per stanze con caloriferi in posizioni scomode.

Ottimizzatore Pompa di Calore X

Questo dispositivo offre un maggiore controllo ed efficienza alle pompe di calore, consentendo di impostare programmazioni intelligenti per riscaldamento e acqua calda. In combinazione con il servizio di loadshifting Balance e le tariffe energetiche dinamiche, l'Ottimizzatore Pompa di Calore X può ridurre ulteriormente i costi energetici.

Disponibilità e Prezzi

Tado° X è disponibile da oggi in diversi Paesi europei, tra cui Italia, Francia, Germania e Spagna. Ecco i prezzi consigliati:

  • Termostato Intelligente X – Kit di base: €199,99
  • Termostato Intelligente X: €134,99
  • Testa Termostatica Intelligente X – Kit di base: €159,99
  • Testa Termostatica Intelligente X: €99,99
  • Teste Termostatiche Intelligenti X – Quattro pack: €369,99
  • Sensore di Temperatura Wireless X: €99,99
  • Ottimizzatore Pompa di Calore X: €249,99
  • Bridge X: €69,99

In termini di prodotto la vera novità è la nuova testa termostatica, ma è l'aver completamente abbracciato la tecnologia Thread e Matter la vera svolta. È uno di quei momenti di rottura, che forse anche altre aziende dovranno fare, ma che colpisce Tado° in modo più complesso visto che avendo già un sistema basato su di un bridge (e non Wi-Fi, Zigbee o Bluetooth) non riesce a integrare le due tecnologie in un unico ecosistema. Un vero peccato per chi ha già dato fiducia a Tado° fino ad oggi.

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Canon l'ha fatta davvero! EOS R1 è finalmente ufficiale e sarà fatta così

Wed, 05/15/2024 - 06:00

L'annuncio di una possibile Canon EOS R1 si vociferava da anni, ma finalmente è giunto il giorno dell'ufficializzazione: la R1 esiste e sta arrivando davvero. Canon ha confermato esplicitamente che è al lavoro sullo sviluppo della sua nuova ammiraglia, che ovviamente sarà una mirrorless di fascia altissima, erede spirituale della leggendaria EOS-1D X Mark III.

Per il momento l'azienda giapponese ha svelato poco riguardo all'hardware della nuova macchina, che è ancora nella fase di evoluzione, dunque questo è solo l'annuncio dell'annuncio vero e proprio, che avverrà entro la fine del 2024. Vediamo insieme tutto ciò che sappiamo sulla nuova mirrorless della serie R.

Canon EOS R1 sarà un'ammiraglia delle mirrorless in tutto e per tutto. Questa è l'unica sicurezza che l'azienda ci ha fornito, tenendosi strette le informazioni più succose sulle specifiche tecniche e sul design. Alcune cose però le sappiamo, dunque cerchiamo di fare un punto della situazione.

Il design dovrebbe prendere spunto da quello di Canon EOS R3, come si intravede nell'immagine di copertina, fornita ufficialmente dall'azienda. Il corpo sarà dunque molto esteso, con vertical grip integrato e doppio pulsante di scatto. Sulla parte frontale è visibile l'innesto RF e diversi tasti funzione.

Tra le novità più importanti ci sarà il nuovo sensore CMOS in formato Full Frame, sicuramente di altissima qualità, anche se non è stata svelata la risoluzione. All'interno avremo anche due processori che lavoreranno insieme: l'ormai rodato DIGIC X e il nuovo DIGIC Accelerator.

Canon è stata chiara riguardo alle prestazioni: saranno migliori rispetto a EOS R3, con soluzioni innovative mai viste prima su una mirrorless. Questa frase, nello specifico, lascia campo libero alle interpretazioni, visto che non ci sono precisazioni al riguardo.

I riflettori sono rivolti principalmente su due elementi. Da una parte le raffiche ad altissima velocità, che dovrebbero rivaleggiare con i migliori modelli Full Frame presenti sul mercato. Considerate che la rivale Sony A9 III arriva a 120 fps a pieno sensore, quindi ci aspettiamo molto anche dalla R1.

Dall'altra parte c'è un autofocus migliorato, che utilizza la tecnologia deep learning per il riconoscimento e il tracciamento dei soggetti. Grazie alla funzione AF "Priorità azione" è possibile seguire il movimento di un soggetto in tutto il suo percorso, tenendo sempre il fuoco puntato su di lui.

Saranno sicuramente presenti anche funzionalità software avanzate, come la riduzione del rumore integrata in macchina, più altre che saranno annunciate al momento della presentazione ufficiale.

Canon EOS R1 si annuncia come una macchina pensata per professionisti avanzati, quelli che hanno bisogno di grandissime prestazioni sia per la fotografia che per i video. Grazie alla velocità delle raffiche promessa da Canon, questa macchina potrebbe diventare un'arma eccezionale per la fotografia sportiva.

Al momento non abbiamo una data precisa per il lancio ufficiale di Canon EOS R1. Sappiamo che l'azienda sta già sottoponendo la nuova fotocamera a prove sul campo con fotografi professionisti, dunque la fase di sviluppo è già molto avanzata.

Come detto all'inizio, la nuova ammiraglia sarà presentata entro la fine dell'anno. Probabilmente, un periodo caldo per il lancio potrebbe essere l'inizio dell'autunno, dunque tra fine settembre e inizio ottobre. Molto dipenderà, comunque, da come procederà lo sviluppo nei prossimi mesi, che saranno quelli decisivi per capire la qualità di questo modello.

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Fate i bagagli, Google Gemini pianificherà il vostro prossimo viaggio in un attimo

Wed, 05/15/2024 - 01:45

Oggi si è tenuto il Google I/O 2024, evento annuale di Big G dedicato agli sviluppatori, dove l'intelligenza artificiale ha ricoperto un ruolo assolutamente centrale. Nello specifico, parliamo ovviamente di Gemini: IA di Google, protagonista oggi di diverse novità (qui un riassunto di quelle in arrivo su Android).

Tra i vari annunci, si è parlato anche di nuove funzionalità per l'organizzazione di viaggi. L'aspetto interessante, in questo caso, è che l'IA potrà accedere anche a delle informazioni più specifiche e personali (come l'orario di un volo o una prenotazione di un hotel tramite Gmail) per creare un itinerario di viaggio personalizzato che tiene conto anche delle tempistiche per gli spostamenti. Il risultato sarà disponibile in pochi secondi e potrà essere modificato da ulteriori richieste, con l'itinerario che si aggiornerà automaticamente.

Un esempio suggerito da Google potrebbe essere: ''Io e la mia famiglia andremo a Miami per il Labor Day. Mio figlio ama l'arte e mio marito vorrebbe mangiare del pesce fresco. Puoi estrarre le informazioni su volo e hotel da Gmail e aiutarmi a pianificare il fine settimana?" Gemini, quindi, realizzerà un itinerario basandosi sulle informazioni ottenute dalle mail e utilizzerà Google Maps per trovare in questo caso sia ristoranti che luoghi artistici. Gemini filtrerà i risultati anche in base a delle eventuali richieste specifiche, come per esempio dei cibi da evitare.

Google fa sapere che queste nuove funzionalità saranno disponibile su Gemini Advanced nel corso dei prossimi mesi.

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Tutti potranno avere il proprio Gemini personalizzato

Wed, 05/15/2024 - 00:00

Google Gemini è sicuramente il protagonista centrale del Google I/O che si sta svolgendo. Dopo aver visto le novità che riguardano la sua integrazione su Android e sui principali servizi Google, andiamo a vedere come sarà possibile personalizzarlo.

Il chatbot AI di Google è più sviluppato che mai, e ora permette anche di creare delle sue versioni personalizzate. La novità della quale stiamo parlando si chiama Gems, che dalle nostre parti potrebbe arrivare come Gemme.

Le Gemme sarebbero appunto le versioni personalizzate di Gemini che dovrebbero poter creare i suoi utenti. Per versioni personalizzate si intende delle declinazioni di Gemini che tengano conto delle preferenze personali in ogni contesto, con la possibilità di tracciare le attività dell'utente per profilare al meglio la versione personalizzata di Gemini.

Queste Gemme sostanzialmente permetteranno agli utenti di parlare con versioni di Gemini esclusive, generate a partire dal proprio profilo personale. Google cita esplicitamente la possibilità di rendere Gemini, ad esempio, il proprio compagno di palestra, sous-chef, partner di programmazione, guida alla scrittura creativa o qualsiasi altra cosa.

Le Gemme di Gemini appaiono quindi molto simili a GPT Store, il quale permette appunto di creare delle versioni personalizzate di ChatGPT.

Si tratta quindi di una funzionalità che mira a permettere agli utenti di rendere esclusivo qualcosa che nasce per tutti, come Gemini per l'appunto. L'intelligenza artificiale di Google non è mai stata così potente, e dunque Gemini sarà sicuramente in grado di supportare i milioni di suoi alter ego che creeranno gli utenti.

La novità Gems per Gemini verrà distribuita automaticamente per tutti coloro che sono abbonati a Gemini Advanced entro i prossimi mesi.

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Gemini diventa trasversale: ecco i nuovi pannelli per la suite Google, Gmail e Drive

Tue, 05/14/2024 - 23:33

Il Google I/O che si sta svolgendo in queste ore è, prevedibilmente, all'insegna dell'intelligenza artificiale. Parliamo ovviamente di Google Gemini, l'entità che si sta sempre più espandendo tra i servizi e prodotti di Google.

Dopo aver visto come Gemini apporterà dei notevoli miglioramenti all'esperienza utente con Android, andiamo a vedere in cosa consistono le nuove integrazioni con la suite Google, Gmail e Drive.

La novità sostanzialmente consiste nei nuovi pannelli laterali che offrono le potenzialità di Gemini. Si tratta di un ulteriore sviluppo delle funzionalità presentate lo scorso anno, che prevedevano soltanto funzioni richiamabili dall'interfaccia principale dei servizi Google coinvolti.

I nuovi pannelli laterali arrivano per la suite di Google, ovvero Documenti, Fogli, e Presentazioni, per Gmail e per Google Drive. Come vedete dalle immagini in galleria, questi pannelli laterali offrono un'esperienza con Gemini molto simile a quella che si avrebbe sul suo sito ufficiale.

Il vantaggio consiste ovviamente nell'avere a portata di mano Gemini, ma anche di ottenere delle risposte dal chabot AI che siano più accurate e contestualizzate. Come vedete dagli screenshot in basso, Gemini offrirà la possibilità di generare contenuti in base ai file aperti sulla suite Google. Questo vale anche per i file, come i file PDF, salvati e sincronizzati su Drive.

Per quanto riguarda Gmail, arrivano le opzioni per generare rapidamente delle risposte coerenti alle email ricevute, oppure di generare dei riepiloghi accurati in base al contenuto del testo ricevuto.

Le novità che abbiamo appena visto arrivano subito per coloro che sono iscritti a Workspace Labs e per coloro che hanno aderito a Gemini per Workspace Alpha. Per gli abbonati Google One AI Premium le novità verranno rilasciate il mese prossimo. Sembra quindi che non sono previste per coloro che non sono abbonati.

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Gemini diventa il cuore di Android: tutte le novità in arrivo

Tue, 05/14/2024 - 23:18

Oggi è iniziato l'evento più importante dell'anno per Google, il Google I/O durante il quale l'azienda ci mostra tutte le novità software che caratterizzeranno i suoi prodotti sul mercato. E tra questi ovviamente non può mancare Android.

Al Google I/O del 2024 ovviamente si parla molto di Android, e anche di Google Gemini. L'intelligenza artificiale di Google gioca il ruolo da protagonista annunciato, con novità che riguardano da vicino l'integrazione di Gemini su Android. Andiamo quindi a vedere quali sono le novità più interessanti che vedremo tutti i giorni sui dispositivi Android con Gemini:

Cerchia e cerca strizza l'occhio agli studenti

Tra le novità più importanti tra quelle presentate al Google I/O troviamo le nuove capacità di Cerchia e cerca, la funzionalità per la ricerca rapida e smart lanciata in concomitanza del debutto della serie Galaxy S24, e poi arrivata anche sui Pixel più recenti.

La novità di Cerchia e cerca riguarda la possibilità di usare la funzionalità per risolvere problemi didattici. Si tratta quindi di una feature dedicata agli studenti. Cerchiando un problema, ad esempio matematico, Cerchia e cerca non solo fornirà la risposta esatta ma anche una spiegazione per arrivare al risultato.

La rivoluzione non consiste nella possibilità di ottenere risposte dettagliate anche sul procedimento di risoluzione, ma nella possibilità di accedere rapidamente a questo tipo di contenuti, tramite la semplice gesture del Cerchia e cerca.

Google ha anche annunciato che nel corso dell'anno le funzionalità rivolte agli studenti di Cerchia e cerca diventeranno ulteriormente più potenti, con la possibilità di risolvere problemi sempre più complessi.

Gemini diventa molto più contestuale su Android. Questo significa che potrete interpellare Gemini in merito a qualsiasi contenuto ci sia sullo schermo, comprese le app aperte.

Se è in esecuzione un video YouTube ad esempio, con Gemini sarà possibile richiedere azioni e contenuti specifici inerenti al video in questione. Lo stesso sarà possibile con i file PDF aperti (a patto di avere Gemini Advanced).

Questa funzionalità sarà disponibile attraverso un'interfaccia di Gemini che verrà visualizzata in sovrapposizione alle app aperte sul dispositivo.

Gemini Nano permetterà di potenziare notevolmente tutte le funzionalità di accessibilità su Android, notoriamente disponibili con TalkBack. Sarà quindi possibile ottenere delle descrizioni testuali dei contenuti visualizzati a schermo, come le immagini e video, molto più accurate e dettagliate.

La funzionalità si basa su Gemini Nano, integrata sui dispositivi a livello di sistema. Questo significa che le nuove funzionalità di accessibilità saranno disponibili anche offline.

Di questa funzionalità abbiamo già parlato nel dettaglio. L'intelligenza artificiale di Google svolgerà un importante ruolo nell'identificazione di potenziali truffe telefoniche, sia tramite chiamate vocali che tramite comunicazioni testuali.

Gemini quindi proteggerà gli utenti Android a improbabili richieste di trasferimento di denaro, così come da potenziali furti di dati sensibili e personali.

La funzionalità sarà operativa solo a livello del dispositivo, e quindi Google non potrà accedervi.

Google chiude il suo annuncio in merito alle novità di Gemini su Android con la promessa che in futuro arriveranno ulteriori funzionalità. Google cita esplicitamente i Pixel e i dispositivi Samsung come quelli che riceveranno le prossime novità al sapore di intelligenza artificiale.

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Le AI di Google per fare immagini e musica facilmente arrivano in Italia: a breve anche video

Tue, 05/14/2024 - 22:18

Google ha lanciato circa un mese fa due intelligenze artificiali generative gratuite per tutti. Si trattava di MusicFX e ImageFX che come si può capire del nome permettevano di creare immagini e musica partendo dal testo. Rispetto a piattaforme come ChatGPT, Midjourney o lo stesso Gemini di Google queste piattaforme sono più semplici, e infatti rientrano in una serie di Labs dell'azienda.

Oggi i servizi sono infine disponibili anche in Italia quando fino a ieri era invece necessario l'utilizzo di una VPN. Se volete più informazioni su come funzionano MusicFX e ImageFX vi lasciamo alla nostra pagina ma per avere un'infarinatura su cosa differenzia questi due servizi l'idea alla base è quella di poter creare nuove varianti di immagini in modo semplice, modificando con un click le parole chiave del nostro prompt, evidenziate dal sito stesso, oppure di modificare la tipologia di musica semplicemente scorrendo dei selettori per aggiungere più o meno di un certo influsso o di un certo strumento all'interno del brano.

Rispetto ad altri concorrenti, o a Gemini stesso, sono molto più semplici, ma sono proprio per questo anche più alla portata di tutti.

Oggi al Google I/O 2024 l'azienda ha poi svelato il lancio di un nuovo servizio: VideoFX. Si tratta, come potete facilmente immaginare, di un tool per la creazione di brevi video, principalmente su una base astratta, partendo dal testo. VideoFX è basato su Veo, il modello di generazione video di Google DeepMind. Lo strumento è purtroppo al momento attivo solo negli USA e per potervi accedere gli utenti statunitensi devono entrare prima in una lista di attesa. Considerando quanto poco è passato fra il lancio di MusicFX e ImageFX e l'arrivo in Italia, siamo comunque fiduciosi.

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Google ascolterà le tue telefonate per fregare i truffatori

Tue, 05/14/2024 - 21:35

Durante il Google I/O 2024 l'azienda ha svelato una funzionalità davvero molto utile che arriverà presto sugli smartphone Android, basata su Gemini Nano. In molti conoscono e utilizzano già le funzionalità integrate negli smartphone o tramite app che permettono di essere avvisati se una chiamata in arrivo potrebbe essere fraudolenta, grazie al confronto del numero di telefono con dei database costantemente aggiornati. Ma Google vuole spingersi oltre.

La funzionalità infatti si occuperà di "ascoltare" la telefonata in corso e di capire se quello che l'altra persona sta dicendo potrebbe essere un tentativo di truffa, riconoscendo pattern conosciuti utilizzati dai truffatori per convincere l'interlocutore a inviare soldi, fornire credenziali o inviare dati sensibili. Poiché la funzione è basata su Gemini Nano tutto succederà in locale sul proprio smartphone e nessuna telefonata o sua trascrizione sarà mai caricata su alcun server. L'attivazione della funzione sarà a totale discrezione dell'utente.

Al momento non si sa quando di preciso questa funzione arriverà sugli smartphone Android, ma l'azienda darà maggiori informazioni più avanti durante l'anno. Chissà che non possa debuttare con Android 15 e sopratutto con i Pixel 9. Ad oggi gli smartphone con Gemini Nano sono quelli della famiglia Pixel 8 e Galaxy S24.

Si tratta di una funzionalità che potrebbe davvero aiutare tantissime persone meno informatizzate. Bisogna infatti ricordarsi che i truffatori mettono in piedi piani sempre più elaborati e in un momento di distrazione praticamente chiunque potrebbe cadere in una trappola.

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Cerchia e Cerca ora farà gola agli studenti: cerchiate i compiti di matematica e fisica e Google li risolve per voi!

Tue, 05/14/2024 - 20:51

Tra le novità svelate sul palco del Google I/O, come ad esempio Ask Photos (in italiano dovrebbe chiamarsi Chiedi a Foto), c'è anche un qualcosa di veramente stuzzicante che riguarda Cerchia e Cerca. La funzione che a gennaio venne presentata come il futuro della ricerca, permette sostanzialmente di cerchiare immagini sullo schermo del dispositivo per cercare informazioni, qualsiasi sia l'ambiente in cui ci troviamo (app, galleria, browser). Era logico aspettarsi che questa funzione diventasse sempre più potente con il passare del tempo, e così è stato.

Cerchia e Cerca d'ora in poi potrà aiutare anche gli studenti a risolvere i compiti di matematica e di fisica direttamente da smartphone e tablet. Come? Google ha applicato il modello di IA LearnLM alla funzione, facendo si che non solo Cerchia e Cerca riesca a riconoscere equazioni numeriche e letterali, ma che riesca anche a risolverle. Ovviamente una cosa del genere risulta in qualche modo "pericoloso": se basta un gesto per risolvere problemi più o meno complessi, gli studenti non si sforzeranno mai per risolverli, non imparando di fatto un bel niente.

La soluzione ideata da Google cercherà invece di guidare lo studente lungo i passaggi risolutivi del problema, fornendo istruzioni dettagliate sulla risoluzione e su come affrontare quel dato problema. Nei prossimi mesi Cerchia e Cerca imparerà anche a riconoscere diagrammi, grafici e formule sempre più complesse, risultando davvero un "game changer" per svariati contesti, non solo scolastici. Ecco una GIF che mostra la funzione in azione.

Almeno stando a quanto affermato dalla divisione italiana di Google, Cerchia e Cerca potrà aiutare gli studenti già a partire da oggi. Certo è che la funzione al momento è disponibile su 100 milioni di dispositivi, Galaxy di Samsung e Pixel di Google, e di conseguenza non tutti potranno accedervi. Provando in questo preciso momento su un Pixel 7 Pro con Cerchia e Cerca attivo non sembra funzionare, ma la presentazione è avvenuta relativamente da poco, ed è anche possibile che venga attivata piano piano con il passare dei prossimi giorni.

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Il nuovo assistente visivo di Google sembra spaventosamente interattivo, forse troppo per essere vero

Tue, 05/14/2024 - 20:45

Si chiama Project Astra e promette di diventare la vostra ancora di salvezza quotidiana. Ovviamente stiamo parlando di una nuova funzionalità legata a Google Gemini e all'ecosistema d'intelligenza artificiale di Google, capace di usare il riconoscimento visivo come mai fatto prima d'ora. Una sorta di risposta diretta a GPT-4o e alle novità presentate ieri sera da OpenAI, che dimostra come Google voglia fare sul serio con l'AI multi-modale.

Project Astra è il primo esperimento di assistente AI multi-modale basato sulle capacità di Google Gemini. Lo sviluppo è stato affidato al team di Google DeepMind, che ha creato un video demo che mostra le straordinarie possibilità offerte da questo strumento.

L'assistente è integrato direttamente all'interno di un Google Pixel, e sfrutta la fotocamera dello smartphone per visualizzare ed interpretare tutto ciò che viene inquadrato. Non solo, perché l'utente può interagire con l'assistente tramite comandi vocali, chiedendo informazioni relative a quello che viene inquadrato, anche indicando elementi specifici.

Ma non finisce qui. Project Astra funziona anche su smart glasses, quelli dotati di videocamera e microfono. L'esperienza utente sembra molto intuitiva: con gli occhiali inquadrate la scena davanti a voi e con la voce chiedete quello che volete a Gemini.

E cosa può fare Project Astra per voi? Potenzialmente di tutto. Grazie alla funzionalità multi-modale, è capace di riconoscere il paesaggio fuori dalla finestra, risolvere una formula matematica, leggere e interpretare una parte di codice, riconoscere le parti di un altoparlante, inventarsi nomi simpatici per gli animali domestici.

Sono due le cose più impressionanti di questa demo. Da una parte l'incredibile interattività e proattività di Project Astra, che sembra poter passare da un'operazione all'altra in maniera fluida e naturale. Dall'altra la latenza quasi nulla, ancora più accentuata dal fatto che il sistema debba riconoscere una scena visivamente, processare le informazioni, produrre un risultato e comunicarlo all'utente. Tutto questo avviene in pochissimi istanti.

Se volete vedere in azione le capacità di Project Astra, a seguire trovate il primo video ufficiale rilasciato da Google.

Come detto, la demo di Project Astra è davvero impressionante e, a tratti, difficile da credere. Abbiamo già avuto brutte sorprese con i sistemi d'intelligenza artificiale di Google, con grandi promesse che non si sono poi avverate. Questa volta dobbiamo crederci?

Google ha dichiarato che il progetto è ancora in sviluppo, ma alcune delle funzionalità mostrate arriveranno sui prodotti Google entro la fine dell'anno. Si parla di pochi mesi, dunque, un lasso di tempo brevissimo per implementare bene una funzionalità complessa come questa.

C'è da dire che negli ultimi anni il settore dell'intelligenza artificiale ha fatto – e sta facendo – passi da gigante, accelerando sempre più le capacità offerte dai diversi sistemi concorrenti. Anche il nuovo GPT-4o citato all'inizio dell'articolo rientra proprio in questo sviluppo rapidissimo.

Restano, comunque, molti dubbi ancora da chiarire. Project Astra sarà integrato su tutti gli smartphone Pixel? Funzionerà in locale o si collegherà ai serve di Google? La latenza delle funzioni interattive sarà davvero così bassa (praticamente inesistente) come nella demo?

Per dare una risposta a tutte queste domande dovremo attendere, se va bene, ancora molti mesi. La direzione però è già tracciata: intelligenza artificiale ovunque e comunque, usabile con gli occhi e con la voce, integrata sugli smartphone e sugli occhiali, capace di rispondere a tutte le vostre domande, o quasi.

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Nothing Phone 2a sorpassa tutti: arriva la beta di Android 15

Tue, 05/14/2024 - 20:43

Questa sera inizierà Google I/O 2024, l'annuale evento dedicato agli sviluppatori del colosso di Mountain View. L'attesa è piuttosto alta, visto che si attendono annunci sulla prossima versione di Android e sul nuovo Pixel 8a. Ed a proposito di aggiornamenti Android, c'è una bella notizia in arrivo per i possessori dello smartphone Nothing Phone 2a. 

L'azienda di Carl Pei ha annunciato sui social che gli utenti potranno ricevere la beta di Android 15 sul proprio dispositivo. La partnership di Nothing con Google, dunque, mette a segno il primo colpo e tutto ciò dimostra la versatilità di Android. 

In ogni caso, la società ha chiarito che le build di anteprima degli sviluppatori del sistema operativo in fase di sviluppo non sono adatte per gli utenti che utilizzano Nothing 2a come dispositivo principale. Inoltre, l'installazione della beta di Android 15 richiederà la formattazione dello smartphone: di conseguenza, gli utenti perderanno tutti i loro dati. Occorre, quindi, prestare massima attenzione.

Per quanto riguarda i problemi di questa beta, ne sono stati evidenziati alcuni. Tra questi, l'impossibilità di effettuare lo sblocco tramite l'impronta digitale ed il riconoscimento del viso. Per chi vorrà comunque procedere, sono disponibili delle istruzioni sull'iter di installazione direttamente sulla community di Nothing. Infine, una volta completata l'installazione della beta di Android 15, sarà possibile ritornare alla build stabile.

Insomma, per gli utenti desiderosi di provare un assaggio di Android 15 si tratta di una bella notizia, che segna il rapporto sempre più stretto tra Nothing e Big G.

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Chrome avrà un'intelligenza artificiale che scriverà post sui social per voi

Tue, 05/14/2024 - 20:32

Tra le tantissime novità legate all'intelligenza artificiale annunciate sul palco del Google I/O 2024, ci sono novità importanti per Chrome: l'IA sarà integrata direttamente all'interno del browser, con l'obiettivo di aiutare l'utente a scrivere alcuni contenuti, come ad esempio post sui social media o recensioni di prodotti sui shop online.

In particolare, Google includerà Gemini Nano già dalla prossima versione di Chrome (Chrome 126). 

Gemini Nano è la versione più leggera del large language model di Google, che è stata ulteriormente alleggerita e ottimizzata per essere caricata rapidamente all'interno del browser.

Già dallo scorso anno, Microsoft aveva iniziato a integrare Copilot all'interno di Edge, ma in questo caso c'è una differenza sostanziale: a differenza di quanto avviene con Copilot, infatti, Gemini Nano girerà in locale e sarà parte integrante del browser.

Infine, per la gioia degli sviluppatori, Gemini sarà incluso anche nel DevTools, per aiutare i developer a interpretare i messaggi d'errore del browser e fixare i bug.

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Google Foto diventa un vero portento con Ask Photos, la nuova funzione basata su Gemini

Tue, 05/14/2024 - 19:48

In occasione del Google I/O è stata annunciata una nuova funzionalità per Google Foto denominata "Ask Photos". La funzione sfrutta l'intelligenza artificiale di Gemini per consentire agli utenti di cercare immagini specifiche utilizzando comandi vocali e testuali. Gemini di fatto è il vero protagonista di questa edizione 2024 del Google I/O, e la conferenza per sviluppatori è iniziata con un qualcosa di più utile agli utenti che ai developer, comunque più che sufficiente per dimostrare la direzione intrapresa da Big. G con la sua IA.

Google Foto integra già un motore di ricerca che trova con discreta facilità quello che stiamo cercando. Al momento però si possono fare ricerche molto generiche, come banalmente "hamburger", "gatto" o richiedere foto di persone che abbiamo registrato nell'app taggando i volti.

Grazie a Gemini e ad Ask to Photos, gli utenti potranno descrivere ciò che stanno cercando e ottenere risultati maggiormente pertinenti in pochi secondi. Si potranno usare descrizioni dettagliate come "foto di Natale 2022 con la famiglia" o "foto di Francesca che impara a nuotare" per ottenere non solo risultati ben più specifici che in passato, ma veri e propri caroselli di immagini sensate e ordinate, quasi sulla falsa riga di mini-album fotografici.

Durante l'evento Google ha fatto anche l'esempio della targa dell'auto. Se avete comprato un'automobile è probabile che gli abbiate scattato una foto, e se non vi ricordate la targa (per fatica o perché sapete dove cercarla), su Google Foto basta scrivere "Auto" o "targa" per trovare tutti i risultati inerenti. Ecco, con Ask to Photos non dovrete più sfogliare tutte le immagini di auto per trovare quella giusta: sarà Gemini a trovare la targa dell'auto proponendovi direttamente il suo numero.

E i video? Ask Photos funzionerà anche con quelli a quanto pare, ma Google al momento non ha mostrato la funzionalità in azione.

Ask Photos si basa su tre step:

Comprendere la domanda

  • Ask Photos comprende la domanda e pianifica una strategia per trovare la risposta.
  • A questo punto esegue una ricerca sofisticata per conto dell'utente, identificando non solo parole chiave rilevanti, come luoghi, persone e date, ma anche concetti di linguaggio naturale come "festa di compleanno a tema".

Formulare la risposta

  • Il passo successivo consiste nello studiare i risultati della ricerca, determinando quali sono i più rilevanti e quali rispondono meglio alla richiesta dell'utente.
  • Le capacità multi modali di Gemini aiutano a capire esattamente cosa accade in ogni foto, leggendo anche il testo nell'immagine se necessario.
  • Ask Photos formula quindi una risposta utile e seleziona le foto e i video da restituire.

Garantire la sicurezza e ricordare le correzioni

  • Anche se Ask Photos è sperimentale e potrebbe non essere sempre preciso, Google sfrutta diversi livelli di sicurezza e modelli di IA per garantire che le risposte siano sicure e appropriate. Di conseguenza è molto probabile che filtri eventuali richieste.
  • Se l'utente corregge una risposta o fornisce informazioni aggiuntive, Ask Photos può ricordare i dettagli per il futuro in modo da fornire risposte ancora più puntuali.
  • Google ha approfittato dell'occasione per ribadire che le foto presenti in Google Foto non sono mai usate per addestrare l'intelligenza artificiale di Gemini o simili, e che non verranno mai usate al di fuori del contesto stesso di Google Foto.

Gemini, l'intelligenza artificiale utilizzata per "Ask Photos", sfrutta algoritmi di machine learning per comprendere le richieste vocali e testuali degli utenti, migliorando la capacità di riconoscimento e ricerca anche all'interno di app come Google Foto. Al Google I/O tra l'altro lo stesso Sundar Pichai ha annunciato novità per quanto riguarda Gemini 1.5 e il numero di token che può digerire. Senza scendere troppo in dettaglio, Gemini digerisce sempre più dati tenendo di conto di sempre più informazioni (fino a 2 milioni di token, secondo l'ultimo aggiornamento) dando risposte sempre più precise e consistenti. E Google Foto è solo uno dei tanti strumenti di Google che potrà sfruttare la sempre crescente potenza di Gemini.

Non immaginereste mai quante foto e video vengono caricati su Google Foto ogni giorno. Un milione? 100 milioni? No, 6 miliardi. Sei miliardi di foto e video ogni giorno, ovvero 2.190 miliardi l'anno.

Google ha annunciato che la funzione "Ask Photos" sarà disponibile nei prossimi mesi per tutti gli utenti di Google Foto, anche se come di consueto si partirà prima dagli Stati Uniti. L'azienda prevede di integrare ulteriormente Gemini in Google Foto in futuro.

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Mini: le versioni e i prezzi

Tue, 05/14/2024 - 19:25

La terza generazione della Mini è una piccola britannica a tre porte.

Una "segmento B" elegante e sportiva offerta in quattro allestimenti: EssentialClassic, Favoured e JCW.

Di seguito troverete tutti i dettagli della Miniversioniprezzi e chi più ne ha più ne metta. Analizzeremo la variante elettrica in un secondo momento.

Le versioni della Mini sono quattro: Essential, Classic, Favoured e JCW.

Mini Essential

La dotazione di serie della Mini Essential comprende:

Sicurezza

  • Airbag frontali e laterali per guidatore e passeggero anteriore
  • Airbag laterali per la testa per prima e seconda fila di sedili
  • Disattivazione airbag passeggero
  • Cinture di sicurezza attive e regolabili
  • Freno di stazionamento elettronico
  • Sistema anti bloccaggio di sicurezza ABS, con Brake Assist System e Cornering Brake Control
  • Controllo dinamico di stabilità DSC con funzioni estese
  • Crash Sensor (blocco automatico chiusura portiere in caso di incidente)
  • PC iBrake (PostCrash Collision Warning with braking function)
  • Fari a LED
  • Bulloni antifurto
  • Indicatore pressione pneumatici
  • Kit di riparazione degli pneumatici
  • Triangolo di emergenza
  • Attacchi Isofix per il sedile anteriore del passeggero
  • Legal Emergency Call

Design esterno

  • Badge con nome modello sul portellone posteriore
  • Tetto in tinta carrozzeria
  • Griglia anteriore con cornice nera
  • Luci di direzione integrate negli specchietti retrovisori esterni

Cerchi e pneumatici

  • Cerchi in lega da 16" 4-Square Spoke (pneumatici 195/90 R 16)

Interni

  • Sedili standard
  • Volante in pelle artificiale regolabile in altezza e profondità
  • Alette parasole anteriori con specchietto di cortesia
  • Pacchetto luci interne
  • Porta bevande nella console centrale
  • Rivestimento del padiglione in Satellite Grey
  • Interni in tessuto Black/Multitone

Tecnologia a bordo

  • Cambio automatico a 7 rapporti con doppia frizione
  • Funzione Start & Stop automatica
  • Climatizzatore automatico bizona
  • Tergicristalli con ugelli lavavetro integrati
  • Sensori pioggia
  • Specchietti retrovisori esterni regolabili elettricamente e riscaldati
  • Assistente di attenzione alla guida
  • Parking Assistant
  • Driving Assistant
  • Cruise control con funzione frenante
  • Park Distance Control

Sistemi di comunicazione e infotainment

  • Mini Interaction Unit (440 cm2, tecnologia OLED)
  • ConnectedDrive Services
  • Teleservices
  • Radio DAB
  • Doppia presa USB type C (charging/data) nel bracciolo porta oggetti anteriore
  • Presa 12V nella console centrale
  • Smartphone Integration (Apple Car Play e Android Auto incl.)

Vernici

  • Melting Silver III
Mini Classic

La Mini Classic costa 2.170 euro più della Essential a parità di motore e aggiunge:

Pacchetti optional

  • Pacchetto XS

Tetto e specchietti

  • Tetto in tinta carrozzeria
  • Tetto e specchietti bianchi (non con Nanuq White)
  • Tetto e specchietti neri (non con Midnight Black II)

Rivestimenti

  • Interni in Stoffa/Ecopelle Grey/Blue
  • Interni in Stoffa/Ecopelle Black/Blue

Altri optional inclusi

  • Volante sportivo
  • Preparazione per volante riscaldato
Mini Favoured

La Mini Favoured costa 5.220 euro più della Essential a parità di motore e aggiunge:

Pacchetti optional

  • Pacchetto S

Tetto e specchietti

  • Tetto in tinta carrozzeria (solo con Midnight Black II, British Racing Green IV e Nanuq White)
  • Tetto e specchietti neri (solo con Midnight Black II)
  • Tetto e specchietti bianchi (non con Nanuq White)

Cerchi in lega

  • Cerchi in lega da 17" U-Spoke Vibrant Silver

Rivestimenti

  • Interni in Ecopelle Beige
  • Interni in Ecopelle Nightshade Blue

Altri optional inclusi

  • Volante sportivo
  • Volante riscaldato
  • Rivestimento del padiglione color antracite
  • Sedili sportivi John Cooper Works
Mini JCW

La Mini JCW costa 8.080 euro più della Essential a parità di motore e aggiunge:

Pacchetti optional

  • Pacchetto M

Vernici

  • Melting Silver

Tetto e specchietti

  • Tetto in tinta carrozzeria (solo con Midnight Black II)
  • Tetto e specchietti neri (non con Midnight Black II)
  • Tetto e specchietti bianchi (non con Midnight Black II e Nanuq White)
  • Tetto e specchietti rossi (non con Chili Red II)

Cerchi in lega

  • Cerchi in lega da 17" John Cooper Works Sprint Spoke Black

Rivestimenti

  • Interni in tessuto/Ecopelle JCW Black

Altri optional inclusi

  • Freni sportivi JCW
  • Sospensioni adattive
  • Cambio automatico sportivo a 7 rapporti con doppia frizione

La Mini è lunga 3,88 metri, larga 1,74 metri e alta 1,43 metri.

Il passo è di 2,50 metri mentre il bagagliaio ha una capienza di 210 litri, che diventano 731 quando si abbattono i sedili posteriori.

La gamma motori della Mini è composta da due unità turbo benzina:

  • un 1.5 tre cilindri turbo benzina da 156 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 204 CV

Tutte le Mini hanno il cruise control adattivo e il monitoraggio dell'angolo cieco. Per avere gli ADAS più evoluti bisogna però acquistare il pacchetto XL (4.490 euro), disponibile solo in abbinamento al motore a quattro cilindri.

Per quanto riguarda la tecnologia tutte sono dotate dell'originale touchscreen tondo e della connettività Apple CarPlay e Android Auto.

Mini Cooper C Essential 28.905 euro

Mini Cooper C Classic 31.075 euro

Mini Cooper C Favoured 34.125 euro

Mini Cooper C JCW 36.985 euro

 

Mini Cooper S Essential 31.905 euro

Mini Cooper S Classic 34.075 euro

Mini Cooper S Favoured 37.125 euro

Mini Cooper S JCW 39.985 euro

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Sony cambia strategia: un colore inedito e due cambiamenti radicali per Xperia 1 VI

Tue, 05/14/2024 - 18:24

Sony è un'azienda che solitamente non stravolge quanto fatto in precedenza con i suoi smartphone, ma cerca di portare avanti un concetto e un'identità ben chiara, che a volte può essere controproducente.

Infatti, sembra che quest'anno abbia deciso di apportare delle novità sostanziali al suo nuovo top di gamma, il Sony Xperia 1 VI. Questo è quanto emerso durante un'intervista di Dime.jp (prontamente rimossa) a quattro addetti ai lavori, Takeyuki Horin, Atsushi Ishikawa, Junya Ishino e Asako Fusano, che hanno analizzato le scelte operate da Sony, che mostrano il cambio di filosofia.

Il Sony Xperia 1 VI sarà svelato domani e di lui conosciamo già gran parte della scheda tecnica: perciò, sarà la punta di diamante dell'azienda nipponica e dovrà ritagliarsi uno spazio tra gli avversari, che sono già presenti sul mercato da qualche mese. Di conseguenza, per sapere se potrà dire la sua, vi consigliamo di tenere d'occhio la nostra selezione di migliori smartphone, che raccoglie il meglio che può offrire la tecnologia.

Seppur il design sia pressocchè inalterato rispetto al Xperia 1 V, la prima novità riguarda le colorazioni della cover posteriore: oltre ai colori già impiegati per il suo predecessore (Black, Platinum Silver e Khaki Green), il Sony Xperia 1 VI sarà disponibile anche in una colorazione rossa, come vi mostriamo nella foto in basso, mai vista in passato.

Uno dei cambiamenti importanti riguarderà il display, che non avrà più un rapporto di forma di 21:9, ma passerà a un più consueto 19,5:9, e che non avrà più la risoluzione 4K, ma solo Full HD+. Questa decisione è stata vista da Ishikawa come un tentativo di risollevare le vendite degli smartphone Sony, rendendo Xperia 1 VI più simile agli altri e incontrando così i gusti dei consumatori; mentre, secondo Ishino, questa scelta di "normalizzare" lo smartphone non lo renderà riconoscibile come un dispositivo Sony.

Infine, sarà rivoluzionata l'app per la Fotocamera, che non sarà più divisa in tre app (Photo Pro, Video Pro e Cinema Pro), ma sarà un'unica app dove sarà possibile trovare tutte le varie funzionalità specifiche. Questo da una parte aiuterà gli utenti a scattare in automatico senza dover necessariamente regolare le impostazioni; d'altra parte, fanno notare gli intervistati, si perde un po' l'identità dello smartphone, che dovrebbe essere utilizzato da chi "sa come utilizzare una fotocamera".

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Starline sarà in vendita presto: la fantascienza di Google per le videochiamate diventa realtà

Tue, 05/14/2024 - 18:24

Stiamo per assistere a un nuovo e importante passo di Google verso il futuro della comunicazione tra persone. BigG ha infatti appena annunciato che Project Starline sta finalmente per vedere la luce.

Starline, per chi non lo conosce o non lo ricorda, è un progetto illustrato da Google nel lontano 2021, quando eravamo in piena pandemia e le videochiamate erano all'ordine del giorno per qualsiasi tipo di attività in tutto il mondo. In sostanza, si trattava di un'iniziativa particolarmente futuristica, che prevedeva la possibilità di comunicare in videochiamata con un grado di realismo mai visto prima.

Queste conversazioni virtuali molto realistiche avverrebbero tramite la generazione di ologrammi ed elementi 3D, per fornire a entrambi gli interlocutori la percezione che stiano effettivamente parlando di persona, e non attraverso uno schermo e chilometri di cavo per la connessione internet.

L'annuncio di Google finalmente riguarda il futuro debutto di Starline. BigG infatti ha riferito di essere in collaborazione con HP per commercializzare questa soluzione, con l'obiettivo di portarla sul mercato per il 2025 e di integrarla nelle principali piattaforme di videoconferenza, come Google Meet e Zoom.

Grazie ai recenti progressi fatti nei campi dell'intelligenza artificiale e dell'imaging 3D, Google è riuscita a perfezionare Starline in modo da rendere estremamente immersive le videochiamate con il servizio abilitato. Questo permette anche di stimolare maggiormente gli interlocutori, i quali si sono rivelati essere più attenti.

Per "provare con mano" la magia di Starline vi basta vedere il video che trovate in basso, con il quale Google ci mostra un'anteprima delle videochiamate con Starline.

Al momento non conosciamo a che prezzo sarà disponibile l'ultima magia di Google. Per maggiori dettagli vi suggeriamo di far riferimento al sito ufficiale dedicato.

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Gli ultimi iPad Pro ed iPad Air ricevono il nuovo menu sulla batteria

Tue, 05/14/2024 - 18:10

Recentemente Apple ha svelato i nuovi iPad Pro ed iPad Air. Questi dispositivi non hanno solo novità solo sul piano dell'hardware, bensì anche il software presenta delle modifiche rispetto ai predecessori. In particolare, gli ultimi modelli dispongono di un inedito menu dedicato alla batteria, con opzioni che fino ad ora erano un'esclusiva degli iPhone 15.

Difatti, accedendo alle Impostazioni e poi sulla voce Batteria, è possibile consultare il nuovo menu "Stato batteria" che elenca una serie di voci piuttosto interessanti. La sezione indica lo stato della batteria, la capacità massima, il conteggio dei cicli di ricarica e l'opzione inedita "Limite 80%". Inoltre, gli utenti potranno anche consultare i dati su quando è stata prodotta la batteria e quando è stata utilizzata per la prima volta.

Si tratta di una buona notizia, visto che ora i possessori degli ultimi iPad potranno avere maggiori informazioni sulla salute della batteria dei loro dispositivi. Tuttavia, occorre chiarire un passaggio. La funzione "Limite 80%" è differente dalla "Ricarica ottimizzata", disponibile sugli iPhone. Quest'ultima, infatti, permette di posticipare la carica oltre l'80% in un momento migliore della giornata, ovvero quando la ricarica non si prolungherà oltre il necessario. 

Quella presente sugli ultimi iPad, invece, consentirà di non superare mai l'80% di carica, ad eccezione di sporadici casi al fine di "mantenere stime accurate dello stato di carica della batteria". Secondo Apple, questa funzionalità permetterà di ridurre l'usura della batteria e quindi di prolungarne la durata complessiva.

Infine, la presenza del menu "Stato Batteria" era già nota visto che era stata anticipata da alcune stringhe di codice scovati nelle beta di iPadOS 17.5. Tra l'altro, era stato già ipotizzato che si potesse trattare di un'esclusiva dei nuovi iPad.

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One UI 6.1 arriva su Galaxy A34 e Galaxy A54, ma con una sorpresa...

Tue, 05/14/2024 - 17:41

Samsung continua ad aggiornare i suoi dispositivi alla nuova One UI 6.1. Dopo gli ex top di gamma, stavolta è il turno della serie Galaxy A, ovvero i dispositivi di fascia media dell'azienda coreana. Negli ultimi giorni, infatti, la società ha rilasciato l'update sui Galaxy A34 e Galaxy A54 in alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti. 

Tuttavia, rispetto ad altri smartphone, come Galaxy S22, Galaxy Z Fold 4 e Galaxy Z Flip 4, quelli della serie Galaxy A riceveranno il pacchetto privo delle funzionalità basate sull'intelligenza artificiale. In particolare, sembrerebbe che l'aggiornamento in questione implementa una migliore modifica delle immagini nell'app Galleria, un effetto di profondità di campo per lo sfondo, nuovi widget per la schermata di blocco e maggiori opzioni di personalizzazione. Inoltre, non mancano diverse opzioni di protezione della batteria ed altre modiche minori.

Per quanto riguarda le funzionalità di Galaxy AI, come già chiarito sopra, non ce n'è traccia. Non si tratta di una grossa sorpresa visto che Samsung non ha mai confermato che l'IA sarebbe arrivata su tutti i dispositivi, tuttavia non si tratta sicuramente di una bella notizia.

Nel frattempo, negli scorsi giorni Samsung ha ripreso ad aggiornare Galaxy Z Fold 4, Galaxy S21 e Galaxy S22. La società, infatti, aveva interrotto l'update perché causava alcuni malfunzionamenti. Dopo aver risolto la vicenda, ha iniziato ad inviare nuovamente l'aggiornamento che introduce la One UI 6.1.

Dunque, l'azienda coreana conferma di essere tra le realtà più tempestive quando si tratta di aggiornare i propri dispositivi, anche se stavolta si può ipotizzare qualche malumore da parte dei clienti visto l'assenza di funzionalità AI sugli smartphone della serie Galaxy A.

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