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Updated: 3 hours 5 min ago

NAVEE S40 e S60 arrivano in Italia per la mobilità urbana a zero emissioni

Fri, 05/17/2024 - 16:30

NAVEE, brand specializzato nella mobilità elettrica, ha annunciato l’arrivo in Italia dei due monopattini elettrici S40 e S60. Si tratta due prodotti dal design molto accattivante e futuristico che permettono di muoversi a zero emissioni senza rinunciare al proprio stile.

I monopattini elettrici S40 e S60 realizzati da NAVEE sono internazionalmente riconosciuti come un simbolo di design. Ne sono una prova i prestigiosi premi Red Dot e iF Design Awards 2024 ottenuti per gli scooter elettrici.

Gli ingegneri hanno voluto sottolineare la dinamicità insita in questi mezzi con linee nette che evocano velocità, unendo anche una configurazione che indica solidità. Ad rendere il tutto ancora più moderno ci pensano le strutture tagliate a diamante.

 

NAVEE S40 e S60 sono due monopattini elettrici che debuttano in Italia per rendere unire design e stile alla mobilità urbana e fuoristrada a zero emissioni

I NAVEE S40 e S60 sono perfetti per la mobilità urbana ma possono essere utilizzati anche per andare in fuoristrada. Le sospensioni anteriori e posteriori sono basate sulla tecnologia duale ShockMaster e possono assorbire le asperità della strada e garantire il comfort degli utenti.

Il modello S60 può contare su una autonomia fino a 60km con una velocità massima raggiungibile di 20 km/h e una batteria da 48V e 10.2Ah. La variante S40, invece, ha una autonomia fino a 40km con la stessa velocità massima e una batteria da 36V e 7.65Ah.

Entrambi possono contare su una rapida accelerazione e sulla possibilità di affrontare salite ripide senza problemi che arrivano fino al 24% di pendenza per S60. La sicurezza del conducente è una priorità per NAVEE e la conferma arriva dal sistema di frenata tripla che include freni a tamburo anteriori e posteriori e al posteriore il sistema E-ABS.

Entrambi i monopattini elettrici sono realizzati con materiali riciclabili per ridurre l’impatto ecologico della loro produzione. Gli scooter elettrici Navee S40 e S60 saranno disponibili per l’acquisto in tutti i negozi Unieuro sia online che offline a partire dalla fine di maggio. Il prezzo consigliato di vendita è rispettivamente di 599 e 799 euro per S40 e S60.

 

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Cofondatore di OpenAI si dimette dopo il lancio del nuovo ChatGPT

Fri, 05/17/2024 - 16:00

Il co-fondatore di OpenAI, la società madre di ChatGPT, ha lasciato la compagnia pochi giorni dopo aver presentato l’ultima versione del chatbot AI dell’azienda.

Ilya Sutskever è stato anche a capo dell’azienda per alcuni anni. Ha annunciato martedì le sue dimissioni dopo quasi un decennio insieme ad OpenAI. Ha dichiarato che vorrebbe lavorare su un progetto misterioso che ha descritto come “molto significativo dal punto di vista personale”. OpenAI, sostenuta da Microsoft, ha scatenato una corsa tra le più grandi aziende tecnologiche del mondo per il dominio nel campo emergente dell’intelligenza artificiale generativa dopo aver rilasciato ChatGPT nel 2022.

Lunedì l’azienda ha presentato il suo nuovo modello GPT-4o, che può vedere, ascoltare, parlare e ragionare, raggiungendo i tempi di risposta degli esseri umani. Jakub Pachocki sarà il nuovo capo dell’azienda. Pachocki ha precedentemente ricoperto il ruolo di direttore del settore ricerca e ha guidato lo sviluppo di GPT-4 e OpenAI Five. Sutskever, invece, ha svolto un ruolo chiave nel drammatico licenziamento e seguente riassunzione di Altman. All’epoca, Sutskever era nel consiglio di amministrazione di OpenAI e contribuì a orchestrare il licenziamento di Altman.

Uno dei fondatori di OpenAI – società che ha portato alla nascita di ChatGPT – ha lasciato ufficialmente l’azienda

Giorni dopo, ha invertito la rotta firmando una lettera di un dipendente che chiedeva il ritorno di Altman ed esprimendo il suo rammarico. Dopo il ritorno di Altman, Sutskever è stato rimosso dal consiglio di amministrazione e la sua posizione nella società è diventata poco chiara. L’uscita di scena di Sutskever arriva il giorno dopo che la società ha dichiarato in un evento lunedì che avrebbe rilasciato un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato GPT-4o, capace di conversazioni vocali realistiche e in grado di interagire attraverso testi e immagini.

Poco dopo il lancio alla fine del 2022, ChatGPT è stata definita l’applicazione più veloce di sempre nel raggiungere 100 milioni di utenti attivi mensili. Tuttavia, secondo la società di analisi Similarweb, il traffico mondiale verso il sito Web di ChatGPT è stato sulle montagne russe nell’ultimo anno e solo ora sta tornando al picco di maggio 2023. Sutskever è da tempo un importante ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale. Prima di fondare OpenAI, ha lavorato come ricercatore presso Google Brain ed è stato ricercatore post-dottorato a Stanford. Ha iniziato la sua carriera lavorando con Geoffrey Hinton, uno dei cosiddetti “padrini dell’intelligenza artificiale”.

Altman ha pubblicato un messaggio di addio su X che sembra smentire alcune voci su possibili dissapori tra i due, scrivendo: “Questa notizia è molto triste per me; Ilya è senza dubbio una delle più grandi menti della nostra generazione, una luce guida nel nostro campo e un caro amico. La sua genialità e visione sono ben note; il suo calore e la sua compassione sono meno conosciuti ma non per questo meno importanti”.

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Iliad introduce il servizio VoLTE, una grande novità

Fri, 05/17/2024 - 15:30

L’operatore di telefonia mobile Iliad si prepara a rivoluzionare i suoi servizi con l’introduzione dello strumento VoLTE o Voice over LTE. Quest’ ultimo rappresenta un passo molto importante verso l’ottimizzazione della qualità delle chiamate vocali. Consentendo di effettuare e ricevere chiamate utilizzando la rete 4G anziché passare automaticamente a quelle più vecchie come 3G o 2G. Questa innovativa tecnologia promette di migliorare la chiarezza e la nitidezza delle chiamate. Ma anche la fluidità e la stabilità delle connessioni, offrendo un’esperienza di comunicazione senza precedenti.

Iliad, un’innovazione continua, ecco tutti i dettagli

L’implementazione del VoLTE da parte di Iliad è stata preceduta da una fase di sperimentazione mirata. Durante la quale alcune persone selezionate hanno avuto la possibilità di testare il servizio sul proprio dispositivo. Ma il vero punto di svolta è arrivato il 28 febbraio 2024. Esattamente quando l’opzione è stata ufficialmente resa disponibile per i clienti business. Questo è stato solo l’inizio di un processo graduale che ha visto l’espansione del servizio anche per una piccola percentuale di privati a partire dall’11 marzo 2024. La strategia di rollout mirata è stata adottata per garantire un’implementazione efficiente e senza intoppi del VOLTE. Preparando così il terreno per il suo rilascio ufficiale anche per l’utenza privata. La data esatta del lancio per il grande pubblico non è ancora stata annunciata. Ma l’entusiasmo e l’attesa sono palpabili. L’ operatore infatti promette di trasformare radicalmente il modo in cui le persone si connettono e dialogano con i loro cellulari.

Insomma, questa nuova era della telefonia mobile, segna un passo molto importante verso il futuro. Un’era in cui la comunicazione sarà sempre più fluida, chiara e accessibile. Con l’obiettivo di offrire un’esperienza d’uso senza pari, Iliad si impegna a continuare a innovare e adattarsi alle esigenze mutevoli del mercato. Dimostrando così il suo impegno a rimanere al passo con i tempi e a garantire un servizio di alta qualità che si distingua.

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WhatsApp modifica l’esperienza utente con nuove funzionalità

Fri, 05/17/2024 - 15:00

WhatsApp è uno dei servizi di messaggistica istantanea più utilizzati al mondo. L’applicazione lavora continuamente al fine di rivoluzionare la sua esperienza d’uso attraverso l’introduzione di funzionalità innovative. A tal proposito il team di sviluppo si sta impegnando ed attivando in maniera diligente per soddisfare alcune delle richieste ricevute dal pubblico online. Tra le nuove opzioni introdotte alcune promettono di rendere ancora più coinvolgenti le conversazioni tra amici, familiari e colleghi.

Tra le novità più attese spicca l’introduzione del supporto agli adesivi Lottie. Si tratta di un formato di file animato, basato su JSON. Esso permetterà di arricchire le proprie chat con adesivi animati di alta qualità.

WhatsApp, cosa dovremmo aspettarci

Dopo un periodo di sviluppo e test approfonditi, WhatsApp si avvicina sempre più al lancio ufficiale. Le novità introdotte puntano a trasformare il modo in cui le persone comunicano ed utilizzano la piattaforma. Infatti si sta anche lavorando per sviluppare strumenti che consentano di controllare la riproduzione automatica delle gif. Ciò al fine di garantire un’esperienza d’uso ancora più personalizzata e adattabile alle preferenze di ciascuno. Questa opzione, che permette di disabilitare le animazioni per emoji e avatar, darà maggiore libertà nel gestire e modificare le proprie conversazioni con la massima libertà.

Ma non è finita qui. L’applicazione sta anche puntando a semplificare il processo di scoperta e aggiunta di nuovi pacchetti di adesivi. Ciò attraverso una nuova funzione disponibile nella versione beta. Gli utenti infatti potranno trovare e aggiungere rapidamente nuovi pacchi direttamente dalla tastiera. È un approccio intuitivo e user-friendly che renderà più agevole l’accesso alle tantissime immagini divertenti disponibili. Grazie anche allo sviluppo di un’intelligenza artificiale per supportare la ricerca, potrete scoprire tante altre creazioni digitali in modo rapido e intuitivo. Senza dover compiere lunghi e complicati passaggi. Insomma l’app è sempre in continua evoluzione. In quanto il suo obiettivo principale è sempre stato quello di soddisfare le richieste dei suoi fruitori più affezionati.

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Nuova arma per abbattere i droni con le onde radio

Fri, 05/17/2024 - 14:30

Nuova arma pericolosa pronta ad essere utilizzata dagli eserciti. Sfrutta le onde radio per far volare i droni e abbattere quelli nemici, è già in fase di sviluppo per le forze armate del Regno Unito.

L’arma a energia diretta a radiofrequenza (RFDEW) irradia onde radio per interrompere o danneggiare i componenti elettronici dei veicoli in volo, in particolare droni, utilizzati dai nemici. Possono farli fermare all’improvviso o cadere sulla Terra. La nuova arma può essere utilizzato via terra, aria e mare e ha una portata che raggiunge 1 km. Si sta già pensando a possibili estensioni future del raggio d’azione.

Il rilascio di informazioni sulla nuova arma arriva subito dopo che il primo ministro Rishi Sunak ha promesso di aumentare la spesa per la difesa del Regno Unito al 2,5% del prodotto interno lordo (PIL) entro il 2030. Con un costo stimato di 10 centesimi per ogni onda radio, questa tecnologia viene anche pubblicizzata come un’alternativa economicamente vantaggiosa ai missili tradizionali e potrebbe essere utilizzata per abbattere pericolosi sciami di droni.

Regno Unito e armi: nuova tecnologia pericolosa che abbatte i droni dei nemici sul campo di battaglia

La tecnologia alla base di questo nuovo strumento bellico può essere montata su una varietà di veicoli militari. Utilizza una fonte di energia mobile per produrre impulsi di energia a radiofrequenza. Opera in un raggio che può sparare colpi in sequenza su un singolo bersaglio o essere ampliato per colpire più bersagli insieme. Nel Regno Unito, il ministro per gli appalti della difesa James Cartlidge dichiara: “Siamo già una forza da non sottovalutare in termini di scienza e tecnologia. Nuovi sviluppi come la tecnologia RFDEW rendono il nostro personale più letale sul campo di battaglia e garantiscono il ruolo del Regno Unito in quanto leader mondiale in questo settore”.

“La guerra in Ucraina ci ha mostrato l’importanza di schierare sistemi senza equipaggio, ma dobbiamo essere in grado di difenderci anche da essi. Mentre nei prossimi anni aumenteremo la nostra spesa per la difesa, la nostra strategia sui droni per la difesa ci garantirà di essere in prima linea se necessario”. Il nuovo sistema sarà sottoposto a test approfonditi. È stato sviluppato da un team congiunto del Defense Science and Technology Laboratory (DSTL) e Defense Equipment & Support (DE&S), che collabora con l’industria britannica nell’ambito del Progetto Hersa.

L’amministratore delegato di DSTL Paul Hollinshead annuncia: “Questi sistemi rivoluzionari forniranno un vantaggio operativo decisivo alle forze armate del Regno Unito, salvando vite umane e sconfiggendo minacce mortali”. Una nuova arma che sembra ormai non dare alcuna possibilità di tornare indietro.

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GTA VI, Rockstar Games svela il periodo di uscita ufficiale

Fri, 05/17/2024 - 14:15

Il primo trailer di GTA VI, e al momento ancora unico, pubblicato da Rockstar Games ha indicato nel 2025 l’anno di uscita del nuovo capitolo del franchise. Tuttavia, nelle scorse ore, Take-Two Interactive Software è scesa maggiormente nel dettaglio.

In occasione di un incontro con gli azionisti, l’azienda che possiede Rockstar Games ha parlato dei ricavi e delle perdite previste e, soprattutto del nuovo capitolo della saga di Grand Theft Auto.

Stando a quanto rivelato da Strauss Zelnick, CEO di Take-Two Interactive Software, il debutto di GTA VI è fissato nell’autunno del 2025. L’amministratore delegato si è fermato a questa dichiarazione senza scendere in ulteriori dettagli.

 

GTA VI arriverà nell’autunno del 2025, a confermarlo è il CEO di Take-Two Interactive in una call con gli azionisti del gruppo

Il CEO conferma quelle che erano le aspettative di tutti, con Rockstar Games e Take-Two orientate a sfruttare la finestra di lancio più vicina alle festività Natalizie. Possiamo immaginare che la data di pubblicazione potrebbe avvenire tra settembre e novembre, replicando quanto fatto con GTA V.

Tuttavia, la notizia assume anche un significato implicito. Il CEO Strauss Zelnick ha confermato che la data precedentemente stabilita è rimasta invariata, quindi i lavori su GTA VI procedono secondo i piani. Questa dichiarazione serve a smontare le voci su un possibile rinvio del titolo a causa di problemi di produzione.

I giocatori non vedono l’ora di poter tornare a Vice City ed esplorare questa città completamente rivisitata dopo l’omonimo capitolo. Secondo le indiscrezioni emerse, Rockstar Game sta sviluppando un mondo di gioco incredibile, ricco di ambienti diversi, di attività e con una mappa grande il doppio rispetto a quella del precedente capitolo.

Siamo certi che nel corso delle prossime settimane emergeranno maggiori dettagli, tra cui alcuni screenshot del titolo e magari un nuovo trailer. Non resta che attendere gli ulteriori sviluppi.

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Assassin’s Creed: Shadows, Ubisoft realizza il sogno dei fan portandoci nel Giappone Feudale

Fri, 05/17/2024 - 14:00

Ubisoft ha annunciato ufficialmente il debutto di Assassin’s Creed: Shadows. Il nuovo capitolo del franchise dedicato ai Templari e agli Assassini arriverà il prossimo 15 novembre per tutte le principali piattaforme come Xbox Series X/S e PlayStation 5 oltre che su PC Windows e Mac.

L’ultima fatica di Ubisoft Quebec permetterà ai giocatori di immergersi in un mondo da tempo richiesto a gran voce dagli appassionati. Infatti, Assassin’s Creed: Shadows è ambientato nel Giappone feudale e seguirà le vicende di due protagonisti.

Da un lato troviamo Naoe, descritta come un’abile Assassina shinobi proveniente dalla provincia di Iga. Dall’altro, invece, si staglia Yasuke, una figura leggendaria in quanto il possente samurai realmente esistito aveva origini africane.

 

Ubisoft ha sollevato il sipario su Assassin’s Creed: Shadows, il nuovo capitolo ci porta nella terra dei samurai e degli shinobi

La storia dei due protagonisti si svolgerà nel periodo Sengoku, un’era che si snoda tra il 1460 e il 1600. Questa fase della storia Giapponese è caratterizzata da una estesa crisi politica che ha causato forti guerre intestine. Lo scenario è quindi ideale per l’intervento degli Assassini che hanno come obiettivo quello di stabilizzare il Paese e dare vita ad una nuova era del Giappone.

Il primo trailer pubblicato su YouTube permette di avere un assaggio dei due protagonisti e delle ambientazioni di Assassin’s Creed: Shadows. Ubisoft ha promesso un gameplay variegato che permetterà agli utenti di scegliere il proprio stile di gioco. Sarà possibile combinare una impronta più action con un approccio più stealth tipico degli shinobi.

Non mancherà la possibilità di personalizzare il proprio stile di combattimento, arredare il nascondiglio, comporre l’armatura e plasmare la storia del Giappone con il proprio intervento. Il mondo di gioco sarà molto vasto con differenti aree urbane e rurali e ci aspettiamo una evoluzione dinamica della mappa con il susseguirsi delle stagioni.

Grazie al nuovo motore di gioco Anvil Pipeline, possiamo aspettarci miglioramenti grafici netti sia per l’ambiente che per i personaggi. Grazie al ray tracing, l’illuminazione globale farà un notevole salto qualitativo. In particolare, gli sviluppatori hanno lavorato per rendere il parkour e i movimenti sempre credibili.

 

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Microsoft porta gli annunci pubblicitari nel menu Start di Windows 11

Fri, 05/17/2024 - 13:45

Durante il mese di maggio Microsoft rilascerà un aggiornamento per la sicurezza del suo sistema operativo, Windows 11 versione 23H2 e 22H2, con eventuali miglioramenti di alcune problematiche e anche l’inserimento di diverse nuove funzioni.

Già nelle scorse settimane si è assistito all’introduzione, per alcuni utenti, di una novità del tutto inedita per Microsoft: gli annunci pubblicitari nel menù Start di Windows 11. Si tratta di applicazioni e siti web che verranno consigliati dal sistema e che potrebbero interessare agli utenti.

In realtà, la nuova aggiunta dei ‘Consigliati’ non aveva fatto impazzire gli utenti, che anzi l’hanno trovata davvero sgradevole e fastidiosa. Nonostante le controversie, Microsoft ha deciso di continuare su questa linea e con il nuovo aggiornamento le pubblicità saranno visibili a tutti gli utenti.

Pubblicità su Windows 11, come disattivare l’opzione

Come detto in precedenza, con il nuovo aggiornamento di Windows 11, gli annunci pubblicitari introdotti di recente saranno visibili a tutti gli utenti, senza nessuna eccezione.

Tuttavia, molti utenti hanno lamentato una forte intrusività causata da questa mossa di Microsoft, e perciò non sono per nulla entusiasti di avere dei consigli costanti sul tipo di applicazioni che bisognerebbe scaricare.

Fortunatamente pare che ci sia un modo funzionale e molto veloce per ovviare al problema e disattivare l’opzione.

Basterà accendere il PC e recarsi a Impostazioni, successivamente cliccare su Personalizzazione e infine su Start. In questa finestra apparirà l’opzione Mostra consigli per suggerimenti, collegamenti, nuove app e altro. Una volta cliccato su questa voce l’opzione verrà disattivata e non apparirà più alcun annuncio pubblicitario sul menù Start.

Se si dovesse cambiare idea e decidere di voler visualizzare gli annunci e i consigli di Microsoft basterà effettuare di nuovo lo stesso percorso per abilitare nuovamente l’opzione.

Questa non dovrebbe essere l’unica funzione introdotta da Microsoft su Windows 11 ma nei prossimi mesi dovrebbero arrivarne altre davvero utili.

 

 

 

 

 

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Bomba Zar: la speranza e il terrore della tecnologia termonucleare

Fri, 05/17/2024 - 13:30
la bomba all’idrogeno è stato il momento più basso della storia dell’umanità che dobbiamo evitare di ripetere.

Nella storia dell’umanità, poche invenzioni hanno inciso profondamente come la bomba atomica. Tuttavia, se pensavate che la devastazione atomica fosse il punto più alto dell’ingegno umano nel campo delle armi, pensate di nuovo. L’oscura ombra della bomba Zar si erge come un monumento al potere distruttivo senza precedenti.

 

La bomba Zar e il suo incredibile potere distruttivo

Il film Oppenheimer ci ha ricordato vividamente l’impatto che la bomba atomica ha avuto sulla storia mondiale. Ma la sua distruzione, seppur spaventosa, si dissolve nel confronto con la bomba Zar, un orrore nucleare di proporzioni inconcepibili.

Ma perché la bomba Zar è stata così letale? La sua potenza risiedeva nella sua natura di bomba all’idrogeno, una tappa evolutiva successiva alla bomba atomica. La differenza cruciale risiede nel processo di detonazione: mentre la bomba atomica sfrutta la fissione degli atomi, la bomba H combina sia la fissione che la fusione nucleare.

Questo intricato balletto atomico genera un calore incredibile, tanto che la bomba Zar è spesso definita “bomba termonucleare“. Fondamentalmente, replica il processo che alimenta il nostro Sole, ma in un istante di follia distruttiva. Il suo calore supera persino quello al centro del Sole, un vero e proprio momento di inferno portato sulla Terra.

La sua energia è simile a quella cercata nei reattori a fusione nucleare, ma senza la pacifica ambizione della ricerca energetica. Entrambe le tecnologie sono il prodotto di menti brillanti, ma mentre una promette un futuro energetico sostenibile, l’altra ci getta nel buio dell’apocalisse nucleare.

 

Un oscuro ricordo che deve rimanere tale

Questa potenza apocalittica deve rimanere confinata alla storia e alla fantasia. Il mondo non può permettersi di rivivere l’orrore di una guerra nucleare. La Terza Guerra Mondiale non deve essere una profezia autoavverante, e la bomba Zar deve rimanere un fantasma del passato.

Guardiamo avanti con occhi di speranza e impegno per un mondo dove l’energia è un’opportunità per la vita, non una minaccia di distruzione. Sogniamo di un futuro dove la luce del Sole brilla solo come simbolo di vita, non come evocazione di distruzione termonucleare. La bomba Zar, con tutta la sua potenza, deve rimanere confinata nella memoria come un monito contro l’orrore che gli esseri umani possono scatenare.

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Tempo trascorso online aumenta lo stato di benessere

Fri, 05/17/2024 - 13:15

Uno studio su scala globale ha messo in discussione tutti gli studi che provano i danni dovuti all’uso smodato – o anche moderato – di Internet e molte delle tecnologie che ne fanno uso. Le ultime ricerche associano il tempo trascorso online ad un aumento dello stato di benessere di ciascuno di noi.

I ricercatori dell’Università di Oxford hanno analizzato i dati di 2,4 milioni di persone in 168 paesi per 15 anni, per capire se l’uso regolare di Internet sia un fattore positivo o negativo quando si tratta di benessere psicofisico. Hanno rilevato che la soddisfazione di vita in tutti i Paesi considerati era più alta dell’8,5% per coloro che avevano accesso a Internet. Le loro esperienze positive strettamente correlate al tempo passato online erano più dell’8,3%.

Analizzando oltre 33.000 diversi modelli statistici e sottoinsiemi di dati, i ricercatori hanno scoperto che l’84,9% delle associazioni tra tempo trascorso online e benessere sono positive. “È un po’ un cliché, ma affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie”, aggiunge Andrew Przybylski, professore di comportamento umano e tecnologia presso l’Oxford Internet Institute.

“Se vogliamo rendere il mondo online più sicuro per i giovani, non possiamo semplicemente puntare sui comportamenti restrittivi e soluzioni utopisticamente valide per tutti. Dobbiamo davvero assicurarci di essere sensibili al fatto che le nostre menti cambino in base ai dati. Spero davvero che questo messaggio arrivi invece di essere solo un’altra notizia tra tante in un altro stupido dibattito”. Przybylski ritiene, dunque, che il tempo trascorso online se proficuo come dimostrato dalla ricerca non va demonizzato, va solo gestito. “Nulla di nuovo in questo senso, ma siamo soliti pensare che vada gestito poiché nocivo e controproducente non il contrario”.

Tempo trascorso online e benessere: uno studio rileva la correlazione tra i due fattori

“Siamo rimasti sorpresi di trovare una correlazione positiva tra benessere e uso di Internet nella maggior parte delle migliaia di modelli coinvolti nella nostra analisi”. Nello studio, il benessere è stato misurato sulla base di otto indicatori chiave: soddisfazione di vita, esperienze quotidiane negative e positive, due misure di benessere sociale (benessere legato al gradimento del luogo in cui si vive e al sentirsi al sicuro), benessere fisico, benessere della comunità ed esperienze. Sono stati presi in considerazione anche fattori come l’istruzione, il reddito e la salute. Tuttavia, lo studio non ha esaminato nello specifico l’uso dei social media che richiederebbe uno studio separato.

“Ci auguriamo che i nostri risultati forniscano un contesto più ampio al dibattito sul tempo trascorso davanti allo schermo. C’è bisogno di ulteriore lavoro in questo settore. Esortiamo i fornitori di piattaforme a condividere i loro dati dettagliati sul comportamento degli utenti con gli scienziati in campo sociale che lavorano in questo senso, per un’indagine scientifica trasparente e utile. Anche per consentire una comprensione più completa delle tecnologie nella nostra vita quotidiana”.

Tobias Dienlin, che studia come i social media influiscono sul benessere all’Università di Vienna, ha dichiarato alla rivista Nature che lo studio “non può contribuire al recente dibattito se l’uso dei social media sia dannoso o meno. O se gli smartphone debbano o meno essere vietati a livello mondiale”. Ha aggiunto: “Diversi canali e usi di Internet hanno effetti diversi sui risultati in termini di benessere”.

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iPhone 16 Pro Max potrebbe essere più grande del suo predecessore

Fri, 05/17/2024 - 13:00

Si torna a parlare dei prossimi smartphone di punta del produttore tech Apple. Questa volta, oggetto delle indiscrezioni è stato il modello iPhone 16 Pro Max. Nel corso delle ultime ore sono infatti emersi in rete nuovi rumors e indiscrezioni che ci hanno rivelato come dovrebbe essere dal punto di vista dimensionale. In particolare, sembra che questo modello sarà leggermente più grande del suo predecessore. Vediamo qui di seguito i dettagli.

 

 

iPhone 16 Pro Max potrebbe essere più grande di iPhone 15 Pro Max

A quanto pare, il colosso americano Apple ha deciso di aumentare le dimensioni dei suoi prossimi smartphone di punta, in particolare del modello iPhone 16 Pro Max. Come già accennato in apertura, infatti, nel corso delle ultime ore sono emersi in rete dei nuovi rumors riguardanti proprio questo aspetto. In particolare, il leaker Majin Bu ha pubblicato sulla propria pagina del social network X alcune immagini che mettono a confronto le dimensioni di iPhone 16 Pro Max e iPhone 15 Pro Max.

Come è possibile notare anche dalle immagini, il nuovo modello di casa Apple avrà delle dimensioni decisamente più generose rispetto a quelle del suo predecessore. In particolare, il nuovo modello sarà decisamente più alto, mentre la larghezza sembra pressoché la stessa tra i due modelli. A detta delle ultime indiscrezioni, il nuovo modello dovrebbe poi disporre di un display con una diagonale leggermente più ampia. Si parla di circa 0,2 pollici in più rispetto al precedente modello.

Al momento, però, non sappiamo se Apple abbia ottimizzato ulteriormente le cornici attorno al display, dato che nell’immagine lo schermo di iPhone 16 Pro Max risulta spento e quindi le cornici non sono visibili. Staremo a vedere se queste immagini pubblicate dal leaker Majin Bu risulteranno veritiere o meno. Ricordiamo che, con la nuova serie di smartphone, il colosso Apple introdurrà anche il nuovo tasto fisico con il quale sarà possibile scattare foto e video. Quest’ultimo dovrebbe essere a sfioramento e dovrebbe supportare quattro funzionalità differenti.

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Verso l’infinito e oltre: il potenziale esplosivo dei nuovi propulsori

Fri, 05/17/2024 - 12:45
Il nuovo propulsore della NASA che sfrutta il motore H71M promette grandi avventure nello spazio!

Una novità incredibile sta per rivoluzionare il mondo dell’esplorazione spaziale. Gli scienziati sono riusciti a creare un’innovazione nella propulsione che promette di spingere i nostri veicoli spaziali molto, molto lontano, oltre l’orbita terrestre bassa e direttamente verso la Luna e oltre.

 

Un propulsore piccolo ma potentissimo

Questo nuovo giocattolo tecnologico, che originariamente era stato pensato per la stazione spaziale lunare della NASA, è stato modificato per diventare un motore più piccolo ma al contempo incredibilmente potente, che potrebbe rivoluzionare completamente il modo in cui immaginiamo e conduciamo le missioni spaziali.

I propulsori ionici, già abbastanza noti per le manovre orbitali dei satelliti, stanno per subire una vera e propria evoluzione. Il nuovissimo motore H71M, basato su un principio chiamato effetto Hall, è stato progettato per affrontare manovre ad alta velocità, dando ai veicoli spaziali la spinta necessaria per superare l’attrazione gravitazionale terrestre e intraprendere manovre orbitali complesse.

E non è finita qui. Questi nuovi propulsori possono usare fino al 30% della massa iniziale del veicolo come propellente, un’enormità rispetto ai propulsori tradizionali. Questo significa una maggiore efficienza e autonomia. E come ciliegina sulla torta, possono funzionare per più di 15.000 ore, assicurando una durata operativa che sembra non avere mai fine.

Ma non è solo una questione di potenza. Le tecnologie solari elettriche ad alta potenza, già utilizzate per le missioni lunari della NASA, sono state adattate per missioni più piccole ma altrettanto ambiziose. Grazie a questa nuova tecnologia, i veicoli spaziali più piccoli possono ora viaggiare autonomamente dalla bassa orbita terrestre fino a luoghi come la Luna o Marte, aprendo così nuovi orizzonti nell’esplorazione umana dello spazio.

 

Guardando verso le missioni future

E a chi dobbiamo ringraziare per questa rivoluzione? Uno dei primi a sfruttare questa tecnologia sarà SpaceLogistics, una filiale di Northrop Grumman. Il loro veicolo, equipaggiato con propulsori NGHT-1X basati sulla tecnologia NASA, agirà come una sorta di “jet pack propulsivo” per satelliti, estendendo la loro vita operativa di almeno sei anni.

Se le cose vanno come sperato, questo motore potente ma compatto potrebbe aprire la strada a missioni spaziali che finora sembravano irrealizzabili, permettendo all’umanità di esplorare luoghi prima considerati fuori portata e aprendo così le porte a scoperte mozzafiato nello spazio infinito.

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Arrivano l’Alfa Romeo Giulia e Stelvio in versione Quadrifoglio Super Sport

Fri, 05/17/2024 - 12:30

L’Alfa Romeo continua a stupire. Gli appassionati di automobili sono entusiasti della notizia dell’arrivo delle nuove edizioni speciali Super Sport per due sue modelli iconici: la Giulia e la Stelvio Quadrifoglio. Le nuove versioni faranno parte di una serie limitata e solo pochi avranno la fortuna di possederle. Le auto innovative, secondo l’azienda, promettono di catturare al loro intero l’essenza della leggendaria 6C 1500 Super Sport, così da celebrare la sua storica vittoria alla Mille Miglia del 1928.

Volete sapere quante auto sono state prodotte? Solo 275 unità per la Giulia ed appena 175 unità per la Stelvio in tutto il mondo. Diciamo che gli interessati dovranno battersi duramente per avere una di queste auto. Queste vetture posseggono le specifiche che da sempre distinguono i modelli Alfa Romeo. Esse hanno un motore V6 da 2.9 litri che eroga ben 520 CV, abbinato poi ad un differenziale autobloccante meccanico.

I modelli Alfa Romeo Super Sport: passato e modernità

Le caratteristiche delle edizioni speciali Alfa Romeo includono il nuovo logo quadrifoglio con sfondo nero e dettagli in fibra di carbonio. Le auto sono dotate di cerchi in lega sportivi da 19 pollici per la Giulia e da 21 pollici per la Stelvio. Le colorazioni disponibili sono particolari e uniche Rosso Etna tristrato, Nero Vulcano metallizzato e Bianco Alfa (esclusivo solo per la Giulia), tutti eleganti e molto raffinati.

All’interno dei modelli speciali Alfa Romeo è evidente che vi è stata una cura del dettaglio sopraffina. Troviamo una finitura rossa e 3D del carbonio per il cruscotto, il tunnel centrale e il pannello delle porte che dona quel tocco in più di spettacolarità. L’infotainment è gestito invece da uno schermo TFT da 12,3 pollici, mentre il layout Race presenta tutte le informazioni chiave di cui si ha bisogno come il contagiri, il tachimetro e lo shiftlight in modo che siano facilmente accessibili. In attesa di conoscere i prezzi ufficiali delle due versioni speciali, gli amanti Alfa Romeo possono iniziare a sognare di possedere una delle esclusive Giulia e Stelvio Quadrifoglio Super Sport.

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Google Docs: censura o moderazione? Il caso di K. Renee

Fri, 05/17/2024 - 12:15
Il caso di K. Renee dimostra come l’eccessiva moderazione delle piattaforme online può essere un problema

La storia dell’aspirante autrice K. Renee è sorprendente e solleva interrogativi sul controllo dei contenuti online. È stata lei a subire l’impossibilità di accedere ai suoi documenti su Google Docs, in quanto Google li ha etichettati come “inappropriati“.

 

L’arte di Renee vs. la censura di Google

Questo episodio è stato riportato da Wired, che ha anche delineato il profilo di Renee. È nota per le sue storie d’amore sull’hockey, un genere popolare che ha raccolto un vasto seguito di lettori. Come molti autori moderni, Renee memorizza i suoi lavori su Google Docs, usufruendo della comodità e dell’accessibilità offerte dalla piattaforma.

Ma la sua routine è stata bruscamente interrotta quando Google ha deciso di negarle l’accesso ai suoi documenti, presentando un messaggio che indicava che i file erano stati contrassegnati come “inappropriati“. Questo ha gettato Renee nel panico e nella frustrazione, poiché il suo lavoro e la sua creatività erano essenziali per la sua carriera e la sua passione.

La situazione ha suscitato domande importanti sul potere delle piattaforme online nel moderare i contenuti. Sebbene Google abbia politiche contro contenuti violenti, abusi e materiale pedopornografico, il caso di Renee solleva interrogativi su come queste politiche vengano applicate e interpretate.

Renee stessa ha suggerito che il contenuto “piccante” e talvolta esplicito delle sue storie potrebbe aver contribuito alla decisione di Google. Tuttavia, il suo lavoro è chiaramente di natura artistica e non viola le linee guida stabilite dalla società.

 

Il futuro della condivisione online

Il caso di Renee non è isolato. Anche Courtney Whims ha denunciato di essere stata bannata dal suo account Instagram ufficiale, suggerendo che ci potrebbe essere un problema più ampio di censura o moderazione eccessiva dei contenuti online.

In un’epoca in cui sempre più persone dipendono dalle piattaforme online per la condivisione dei loro pensieri, idee e creazioni, è essenziale garantire una moderazione equa e trasparente dei contenuti. La storia di Renee è un promemoria della delicatezza di questo equilibrio e della necessità di un dialogo aperto su come gestire il contenuto online in modo responsabile e etico.

 

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Trasporto Lunare: FLOAT, il futuro treno per i viaggi spaziali

Fri, 05/17/2024 - 12:00

La tecnologia spaziale continua a stupire gli esperti e chi solo prova interessa per questo lato della scienza così stupefacenti. Le nuove progettazioni audaci e visionarie ci trasportano in un mondo futuristico fantastico. Tra queste troviamo FLOAT, un sistema che punta a rivoluzionare il trasporto di carichi sulla superficie della luna.

Si tratta di un’infrastruttura progettata per spostare carichi da e verso le zone di atterraggio dei veicoli spaziali che servirà anche a facilitare l’estrazione e il trasporto della luna stessa. FLOAT è uno dei sei progetti selezionati per la fase II del programma NASA Innovative Advanced Concepts (NIAC). Esso potrebbe essere uno dei piani più importanti per il futuro dell’esplorazione e dello sfruttamento sostenibile del nostro satellite.

Il meccanismo alla base del sistema FLOAT sulla luna

Ma come funziona FLOAT? La tecnologia si basa su binari flessibili che, straordinariamente, non sono fissati sulla superficie lunare. Questi sono invece srotolati direttamente su di essa. Tali binari sfruttano il meccanismo della levitazione diamagnetica grazie a uno strato di grafite e tramite la spinta elettromagnetica generata da un circuito flessibile. Un pannello solare fornisce poi l’energia necessaria per il suo funzionamento. Perché proprio un pannello solare? Semplice: sulla luna c’è abbondanza di luce diretta del sole.

FLOAT riesce a spostare carichi fino a 100 tonnellate, almeno in teoria, su diversi km ogni giorno, utilizzando robot di varie dimensioni. Questa flessibilità e capacità di trasporto potrebbe essere cruciale per le future missioni. La fase II del progetto si concentrerà sulla progettazione e produzione di una versione ridotta del sistema da testare in un ambiente simile alla Luna. Tale step è fondamentale per comprendere meglio gli impatti ambientali dei binari e dei robot sulla superficie del satellite. Il progetto è finanziato da una cifra di 600.000 dollari in modo da dare la possibilità ai ricercatori di trasformare quella che al momento è un’idea in una realtà tangibile. Se il progetto dovesse dimostrare la sua fattibilità, potremmo vedere il trasporto lunare tramite FLOAT divenire reale già a partire dal 2030.

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Samsung Galaxy Watch 7: emergono nuovi dettagli

Fri, 05/17/2024 - 11:45

L’attesa per il lancio del prossimo Samsung Galaxy Watch 7 Series è palpabile, alimentata dalle recenti indiscrezioni che delineano un importante passo avanti nel mercato degli smartwatch. Il punto principale di queste anticipazioni ruota attorno all’adozione di un chip a 3 nm. Segnalando un notevole progresso tecnologico rispetto alle generazioni precedenti. Secondo quanto riportato dal Korea Economic Daily, la forse pulsante dei nuovi dispositivi sarà l’Exynos W1000. Prodotto da Samsung Foundry tramite la tecnologia a 3 nm di seconda generazione. Questo significativo balzo generazionale promette un incremento del 20% sia in termini di prestazioni che di efficienza energetica, aprendo le porte a un’esperienza utente ancora più fluida e durevole.

Samsung Galaxy Watch: un salto avanti nel contesto tecnologico

Il prossimo evento Unpacked di Samsung, fissato per il 10 luglio a Parigi, si preannuncia come il palcoscenico perfetto per il debutto della nuova serie Galaxy Watch7. Le voci provenienti dal settore suggeriscono che subirà una radicale trasformazione, con l’introduzione di tre modelli distinti. Si tratta del GalaxyWatch7, GalaxyWatch7Pro e GalaxyWatch7Ultra (o potenzialmente denominato GalaxyWatchUltra). Ciò segna il ritorno della versione “Pro”, mentre sembra che la variante “Classic” sia stata abbandonata. Tra le possibili novità, si vocifera l’introduzione del monitoraggio dell’indice glicemico e, grazie a brevetti depositati, persino dell’ ECG continuo mediante l’intelligenza artificiale. Nonostante le speculazioni riguardino anche un possibile ritorno alla forma quadrata, è ancora da confermare se questa caratteristica sarà esclusiva dell’Ultra o coinvolgerà l’intera gamma.

L’attenzione degli appassionati di tecnologia è focalizzata su queste novità. In quanto il Samsung Galaxy Watch7 promette di ridefinire gli standard degli smartwatch. L’introduzione di un chip a 3 nm rappresenta un passo molto importante verso l’ottimizzazione delle prestazioni e dell’efficienza energetica. Consentendo agli utenti di godere di una maggiore durata della batteria e di un’esperienza d’uso più reattiva e fluida. La diversificazione della serie con l’introduzione di questi modelli, offre ai consumatori più opzioni tra cui scegliere, adattabili alle diverse esigenze e preferenze. Insomma le possibili nuove funzionalità promettono di rendere il device una scelta ancora più interessante per coloro che cercano un dispositivo completo per il controllo della salute e del fitness. Con un evento di lancio imminente e un’aspettativa crescente, esso si prepara a lasciare un’impronta significativa nel settore degli smartwatch.

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Le sfide delle auto a GPL: tutto ciò che serve sapere

Fri, 05/17/2024 - 11:45

Il contesto automobilistico attuale è caratterizzato da una crescente attenzione verso soluzioni più ecologiche ed economiche. A tal proposito le auto alimentate a gas di petrolio liquefatto (GPL) rappresentano una valida alternativa ai tradizionali carburanti come il diesel e la benzina. Ma nonostante i numerosi vantaggi offerti da questo tipo di alimentazione, è essenziale considerare anche gli svantaggi associati a tale scelta. In quanto e importante comprendere e saper distinguere le varie opzioni di mobilità sostenibile attualmente disponibili.

Auto e distributori, un’analisi approfondita

Tra i principali ostacoli incontrati dagli automobilisti che optano per le auto alimentate a GPL ve ne sono alcuni più fastidiosi di altri. Per esempio basta pensare alla limitata rete di distribuzione di GPL rispetto a quelli convenzionali. Ecco perché negli ultimi anni si è assistito a un importante aumento del numero di distributori di gasolio lungo la rete stradale. Ma esistono ancora aree scarsamente servite. Soprattutto in contesti rurali o meno urbanizzati. Questa situazione può comportare difficoltà logistiche per i possessori di tali vetture. I quali potrebbero trovarsi costretti a pianificare attentamente i propri spostamenti nei minimi particolari. Il tutto al fine di garantirsi un adeguato rifornimento lungo tutto il percorso.

In più, mentre in alcuni paesi europei è possibile fare rifornimento self-service con il GPL, in Italia tale opzione non è ancora ampiamente disponibile. Ciò significa che gli automobilisti italiani devono ancora affidarsi principalmente ai distributori assistiti per il rifornimento del proprio veicolo. Il che potrebbe comportare tempi di attesa più lunghi e una maggiore dipendenza dalla disponibilità del personale di servizio. Ad ogni modo, è importante sottolineare che sono in corso sforzi da parte delle autorità competenti per introdurre il selfservice nel rispetto delle normative vigenti. Il tutto al fine di offrire alle persone una maggiore flessibilità e autonomia durante le operazioni di rifornimento.

Principali differenze e punti di forza

Un altro aspetto da considerare è l’autonomia ridotta delle auto a GPL rispetto alle controparti alimentate a benzina o diesel. Questo è dovuto principalmente alla presenza di un doppio serbatoio nel veicolo. Quest’ultimo consente il funzionamento sia con il GPL che con la benzina in caso di necessità. Ma l’utilizzo frequente del GPL potrebbe comportare una riduzione dell’autonomia complessiva dell’automobile. Poiché il consumo di carburante rischia di essere superiore rispetto all’utilizzo della benzina. Ancora, alcuni modelli di automobili potrebbero presentare prestazioni inferiori rispetto agli altri. Anche se alcune case automobilistiche hanno sviluppato motori appositamente ottimizzati per il gasolio. Tutto ciò al fine di migliorare l’efficienza e le prestazioni della macchina.

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Ops! Mobile: ecco le nuove eSIM internazionali

Fri, 05/17/2024 - 11:30

Il giovane operatore virtuale Ops! Mobile ha deciso di lanciare qualcosa di nuovo e inatteso, parliamo delle eSIM internazionali, le quali offrono ovviamente delle promo ad hoc per navigare all’estero sia che siate in Europa che fuori dall’Europa, queste ultime sono attivabili direttamente dall’app MyOps che si può scaricare da Play Store e App Store.

Per l’occasione Ops! ha deciso di rinnovare anche l’applicazione e la piattaforma, adesso è possibile infatti attivare una SIM fisica ed una eSIM tramite SPID ed anche controllare credito e consumi direttamente in app.

 

Le tariffe di Ops!

Ovviamente le tariffe all’estero variano a seconda del paese e degli accordi che Ops! ha stretto, vediamo quali vengono offerte ai clienti, sono disponibili tre possibilità: senza scadenza, Una tantum e Abbonamento (con 35% di sconto), vediamo un esempio usando come riferimento il caso estremo, ovvero la copertura globale in 102 Paesi:

  • Piano regionale Globale (102 Paesi)
    • Una tantum:
      • 1 Gb (7 giorni): 14,66€
      • 3 Gb (30 giorni): 37,94€
      • 5 Gb (30 giorni): 58,17€
      • 10 Gb (30 giorni): 101,92€
      • 20 Gb (30 giorni): 174,49€
    • Abbonamento:
      • 1 Gb (settimanale): 11,02€
      • 3 Gb (mensile): 28,50€
      • 5 Gb (mensile): 43,70€
      • 10 Gb (mensile): 76,57€
      • 20 Gb (mensile): 131,10€

Ovviamente il piano locale non è presente in quanto si tratta di un bundle globale in questo caso.

L’acquisto ovviamente avviene direttamente in App tramite la scansione del codice Qr in app o ricevuto tramite mail, la velocità varia a seconda del paese in cui vi trovate, ad esempio in Italia appoggiandosi a Iliad, Vodafone e WindTre supporta la rete 4G, ma in Francia invece arriva il supporto alle reti 5G.

Se siete interessati magari poichè in procinto di uscire dall’Italia o dall’Europa ora avete una valida opzione da sfruttare, l’applicazione è ovviamente scaricabile dal Play Store o dall’App Store, per attivare il tutto vi basterà scegliere l’opzione inerente all’interno dei vari menù, scegliendo ovviamente il piano più congeniale alle vostre esigenze, ricordiamo che all’interno dei confini europei è presente il Roaming Zero.

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L’Italia nella rivoluzione solare: Il trionfo del fototovoltaico

Fri, 05/17/2024 - 11:15

L’Italia, terra di bellezze naturali e cultura millenaria, sta guidando la marcia mondiale verso un futuro più sostenibile. In che modo? Ebbene Attraverso l’energia solare fotovoltaica. Il Bel Paese si sta infatti affermando come una potenza nel campo delle energie rinnovabili. Il tutto grazie a più di un milione e mezzo di impianti fotovoltaici installati e aventi una potenza che supera i 30GW, . I dati rilasciati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) offrono uno sguardo illuminante sullo straordinario progresso del settore. A tal proposito il 2023 si è rivelato un anno molto importante.

Italia, il futuro nelle nostre mani

Durante questo periodo infatti sono stati installati in Italia oltre 371.000 nuovi impianti fotovoltaici. Dalla potenza aggiunta di più di 5 GW. Questi risultati rappresentano un aumento rilevante rispetto a quelli precedenti. In quanto testimoniano l’entusiasmo e l’impegno del Paese nel campo delle energie pulite. Le regioni settentrionali, tra cui la Lombardia e il Veneto, hanno guidato la carica con il maggior numero di nuove installazioni. Contribuendo in modo tangibile alla crescita del settore. La produzione di energia solare ha raggiunto così un nuovo picco. Si parla infatti di 30.000 GWh prodotti. I quali hanno dimostrato l’efficacia e l’importanza del fotovoltaico nel soddisfare la crescente domanda energetica del Paese.

È importante sapere che non è solo la quantità di impianti e la potenza installata a dimostrare il successo nel settore. È anche la diversificazione e l’innovazione che caratterizzano questo obiettivo italiano. L’incremento dell’autoconsumo, l’adozione di nuove tecnologie e la crescita degli impianti a terra e galleggianti testimoniano l’adattabilità e la resilienza del contesto. L’agri-voltaico, in particolare, si sta rivelando una soluzione promettente. Soprattutto con regioni come la Puglia e la Basilicata che abbracciano questa pratica. In più , l’Italia sta sperimentando un aumento dei sistemi di accumulo, che contribuiscono ulteriormente alla stabilità e alla sicurezza del sistema energetico nazionale.

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Google One annuncia la chiusura della sua VPN

Fri, 05/17/2024 - 11:00

Google di recente ha annunciato la chiusura imminente del suo servizio VPN incluso in GoogleOne. Segnalando una vera e propria svolta nelle strategie di prodotto del noto colosso tecnologico. Questa decisione è stata presa al fine di concentrare maggiormente le risorse sulle funzionalità della piattaforma. In particolare quelle che hanno dimostrato di essere più popolari e richieste. Segnando un chiaro spostamento verso un modello di business più orientato alle esigenze del mercato. L’ultimo giorno di operatività per la VPN è fissato per il 20 giugno 2024, lasciando alle persone un periodo di transizione per adattarsi e trovare altre valide alternative.

Google One, fine di un servizio

L’evoluzione della VPN di Google One ha rappresentato un percorso complesso. In quanto caratterizzato da diversi tentativi di adattamento e rinnovamento. Lanciata nell’ottobre 2020 come parte dei servizi offerti per gli utenti Android, la VPN era inizialmente disponibile solo per i piani di GoogleOne da 2 TB a un costo di 9,99 euro al mese. Ma nonostante gli sforzi per renderla più accessibile e la sua inclusione gratuita per 5 anni nei dispositivi Pixel 7 e 7Pro, sembra che non abbia raggiunto il successo sperato. L’inclusione del suddetto servizio in tutti i piani Google, compreso il piano base che offre 100GB di archiviazione in cloud a 1,99€ al mese, è stato l’ultimo tentativo di risvegliare l’interesse. Ma evidentemente senza ottenere i risultati desiderati.

La decisione di dismettere questa opzione ha suscitato diverse reazioni nella community tecnologica. Con alcuni utenti delusi per la perdita di un qualcosa che apprezzavano e altri che accolgono con favore la possibilità di esplorare alternative più consolidate sul mercato. Ad ogni modo, Google ha fornito alternative per coloro che utilizzeranno attualmente la VPN di GoogleOne, tra cui l’utilizzo di quella inclusa nei piani telefonici di GoogleFio o di altre disponibili sul Play Store. In più, i possessori di dispositivi Pixel7 potranno continuare a utilizzare la funzionalità VPN tramite un aggiornamento di sistema previsto per il 3 giugno 2024. Ad ogni modo questa notizia segna una tappa molto importante nella storia dei servizi offerti dal colosso di Mountain View. Evidenziando la necessità di adattarsi alle mutevoli esigenze delle persone e di concentrare le risorse su soluzioni più pertinenti e rilevanti per il mercato attuale.

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