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ASUS ROG Phone 9, quali sono le differenze tra i due modelli?

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 17:30

ASUS ha presentato da pochissimo la nuova famiglia ROG Phone 9. La serie è composta da due versioni, con il modello base affiancato da una variante Pro. Entrambi i dispositivi sono pensati per offrire ai propri utenti un’esperienza di gaming mobile senza precedenti.

Nonostante siano accomunati da una scheda tecnica in gran parte condivisa, ROG Phone 9 e ROG Phone 9 Pro si differenziano per alcuni importanti dettagli. La prima differenza più evidente è quella nel design e, in particolare, nella scocca posteriore.

Il retro della variante Pro è costellato da 648 mini LED programmabili che conferiscono un look uniche al device ma aggiungono una funzionalità esclusiva. Infatti, è possibile giocare ad alcuni titoli semplici per intrattenersi senza sbloccare il device. Grazie a questa feature, il gaming è assolutamente il fulcro dello smartphone.

 

ASUS ha appena presentato i nuovissimi ROG Phone 9 e 9 Pro, due smartphone da gaming nati per sbaragliare la concorrenza

A garantire le prestazioni di entrambi i dispositivi troviamo il SoC Snapdragon 8 Elite. Trattandosi della piattaforma hardware più potente mai realizzata da Qualcomm, l’incremento prestazionale rispetto alla generazione precedente è del 45% lato CPU e del 40% per la GPU.

La versione base è dotata di 16GB di RAM LPDDR5X e i 512 GB di memoria UFS 4.0 mentre la Pro arriva a 24 GB di RAM LPDDR5X e fino a 1 TB di memoria UFS 4.0. Su entrambi i modelli è presente un sistema di dissipazione attiva del calore con una ventola in grado di raggiungere un regime di rotazione molto alto per offrire un flusso di aria fresca costante.

Passando al comparto fotografico, l’ottica principale dei due ROG Phone 9 è una Sony LYTIA 700 da 50 MP con un sensore ultra-grandangolare da 13 MP. La terza ottica varia tra i due modelli con una lente macro da 5MP sulla versione base e un teleobiettivo da 32MP sul Pro. La fotocamera frontale, invece, è da 32MP ottimizzata pe selfie e videochiamate.

Trattandosi di smartphone top di gamma con soluzioni tecniche all’avanguardia, il prezzo è da flagship. ROG Phone 9 parte da 1099 euro mentre per la versione Pro saranno necessari almeno 1299 euro per portarselo a casa.

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Google Gemini è sempre più potente e con Android 16 diventerà l'assistente definitivo

Android World - Fri, 11/22/2024 - 17:14

Gemini per Android ha da poco ricevuto una novità che potrebbe essere passata un po' in sordina, ma che invece è molto utile. L'app di Gemini è infatti comparsa nell'elenco di app verso le quali è possibile condividere qualcosa, il che significa che se siete, ad esempio, nella galleria, potete condividere una foto con Gemini in modo da porgli subito domande in merito.

Grazie a questo semplice cambiamento, è molto più semplice invocare Gemini da altre applicazioni, mentre in precedenza i file potevano essere allegati solo dall'app di Gemini stessa e solo dopo aver ritrovato la loro esatta posizione nella memoria del telefono, cosa che non è sempre immediata.

Al contempo però anche la funzione per allegare file di Gemini ha ricevuto una novità: adesso è possibile caricare 10 file alla volta, tutti assieme, purché siano di una delle seguenti estensioni:

  • File di test: TXT
  • Codice: C, CPP, PY, JAVA, PHP, SQL, e HTML
  • Documenti: DOC, DOCX, PDF, RTF, DOT, DOTX, HWP, HWPX, Google Documenti
  • Tabelle: CSV, TSV
  • Fogli di calcolo: XLS, XLSX, Google Fogli

Ma la vera novità, che potrebbe rendere Gemini il Re degli assistenti IA su smartphone, arriverà solo con Android 16. Forse.

Google sta infatti lavorando su un nuovo set di API (per Android 16) che consentirebbe alle app di sistema di eseguire azioni al posto dell'utente all'interno di altre applicazioni.

Queste nuove API sono pensate proprio per l'assistente del dispositivo, ovvero Gemini, al quale di fatto potremo chiedere di fare tutto ciò che già Assistant faceva, ma anche molto di più.

Del resto è esattamente la stessa cosa che vorrebbe fare ChatGPT il prossimo anno, ma Gemini, almeno su Android, ha il vantaggio di un'integrazione molto più profonda.

La strada sembra insomma ormai tracciata, al punto che non è più una questione di se, ma piuttosto di quando.

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Debunking Myths About Open-Source Security

Linux Today - Fri, 11/22/2024 - 17:09

Stephanie Domas, CISO at Canonical, discusses common misconceptions about open-source security and how the community can work to dispel them. She explains how open-source solutions, contrary to myths, offer enterprise-grade maturity, reliability, and transparency.

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Recensione MacBook Pro 16 M4 Pro: una bella tentazione, anche per chi ha già un MacBook

Android World - Fri, 11/22/2024 - 17:02

Se c'è una cosa che non è cambiata è la confezione del MacBook Pro. In realtà un piccolo cambiamento c'è, ma in quella del modello da 14 pollici, che ora è interamente realizzato in fibre non plastiche, come quello del 16 pollici.

All'interno troviamo portatile, cavo in tinta con la scocca (anche se a ben vedere non sono proprio identici), e alimentatore USB-C a singola porta da 140 Watt (che per dirla tutta ci piacerebbe fosse un po' più piccolo).

A completare il tutto abbiamo manualistica, ma niente adesivi Apple. Al loro posto c'è però un graditissimo panno in microfibra Apple: non è esattamente questo, perché è più piccolo, ma avete capito l'antifona.

A livello di design non c'è alcuna differenza con le ultime generazioni di MacBook Pro. Stesse linee e stesse porte nella stessa posizione.

Si evolve, in linea con i suoi obiettivi, la sostenibilità dei prodotti Apple. Il nuovo MacBook Pro ha una scocca al 100% in alluminio riciclato, mentre tutti i magneti impiegano il 100% di terre rare riciclate, oltre al 100% di stagno riciclato per le saldature, la doratura e il rame nei vari circuiti stampati.

Due le colorazioni, nero siderale e argento. La prima è oggettivamente la più bella, ma è anche quella che trattiene più impronte e che va "trattata meglio", perché più prona ai segni di usura. L'altra è il classico dei classici, ma resiste meglio. A voi la scelta!

In generale comunque non c'è alcuna criticità da segnalare: il MacBook Pro 16 4 è costruito come sempre in modo egregio, con grande attenzione anche al bilanciamento del peso e al fatto di poter sollevare lo schermo con un solo dito, come da tradizione. Peccato che il peso resti importante: i suoi 2.130 grammi si fanno sentire.

ATastiera e trackpad sono sempre loro. Si tratta di un duo collaudato e tra i migliori che ci siano, per quanto nessuno dei due sia letteralmente eccellente.

E soprattutto sul trackpad sono ormai anni che speriamo Apple implementi qualcosa di più a livello software, ma finora le nostre preghiere non sono state esaudite.

Ci sono tante configurazioni disponibili dei nuovi MacBook M4 Pro. La buona notizia è che tutte partono da un minimo di 16 GB di memoria unificata, mentre i modelli con M4 Pro e Max sono anche dotati di porte Thunderbolt 5 con velocità fino a 120Gb/s. 

Detto questo, il modello che abbiamo provato è un po' a metà strada, anche se sbilanciato vero la parte alta.

  • Schermo: 16,2" 3.456 × 2.234 pixel, 254ppi, contrasto 1.000.000:1, 1000 nit costanti (a tutto schermo), 1600 nit di picco in XDR, 120Hz, 100% P3, nanotexture
  • CPU: Apple Silicon M4 Pro (CPU 14‑core, GPU 20-core)
  • Memoria unificata: 48 GB
  • Memoria interna: 2 TB GB
  • Webcam: 1080p@30fps (12 megapixel)
  • Connettività wireless: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3
  • Porte: MagSafe 3, 3x Thunderbolt 5 USB-C, jack audio, SDXC, HDMI 2.1
  • Batteria: 100 Wh
  • Peso: 2.130 grammi
  • OS: macOS 15.1 Sequoia

Al netto del processore M4, le altre grandi novità sono su display e webcam, che vantano un bell'upgrade anche rispetto ai MacBook con M3.

La webcam in particolare non solo ha maggiore risoluzione (i video sono sempre in full HD comunque), ma la sfrutta a suo vantaggio per alcune funzioni peculiari, tra le quali center stage, che mantiene il soggetto sempre al centro dell'inquadratura, e Desk View, che consente di mostrare agevolmente ciò che abbiamo sulla scrivania, come se ci fosse una videocamera a riprenderci dall'alto.

L'immagine qui sopra dà un'idea di massima di cosa aspettarsi da Desk View, che non brilla per qualità tanto quanto per utilità. L'immagine è infatti sia un po' deformata che non ben definita e non è quindi adatta per condividere dettagli fini. 

Tutte queste (e altre) funzioni sono comunque attivabili o disattivabili al volo tramite un'icona che compare nella barra dei menu.

Chiudiamo con un cenno importante, che approfondiremo poi in seguito. Il nuovo processo produttivo a 3nm dei chip M4 porta benefici anche in termini di autonomia, che su questo MacBook Pro 16 raggiunge livelli davvero stellari.

Il display è sempre stato uno dei fiori all'occhiello dei MacBook, ma nei nuovi modelli con M4 ha raggiunto nuove altezze.

Si tratta dello stesso Liquid Retina XDR display che già abbiamo apprezzato in passato, che ora raggiunge però i 1.000 nit di luminosità sostenuta a pieno schermo con contenuti in HDR (la temperatura ambientale deve però essere entro i 25 gradi, per ragioni di surriscaldamento).

Gli stessi 1.000 nit possono essere raggiunti anche in SDR ma solo in un ambiente molto luminoso (se rilevato dal sensore: non basta alzare manualmente la luminosità al massimo), laddove in precedenza il massimo era 600 nit. In ambienti bui invece la retroilluminazione può scendere fino ad appena 1 nit.

Se da un lato lo schermo è quindi più visibile grazie a queste novità, è con l'aggiunta del rivestimento in nanotexture che viene fatto il vero salto in avanti in termini di lotta ai riflessi.

Grazie a questa finitura anche una forte luce incidente viene come "mangiata", diventando al più un lieve alone, laddove sui modelli precedenti sarebbe stata un fastidioso fascio bianco. Guardate il video qui sopra per un "illuminante" (gioco di parole non casuale - NdR) esempio dal vivo. 

Usare il MacBook in mobilità, anche all'aperto in condizioni di luce difficili, non è mai stato così facile.

È molto elevato anche il rapporto di contrasto di 1.000.000:1. Sotto molti versi questo display si comporta quasi come un OLED in termini di resa dei colori e gestione della retroilluminazione. E sia chiaro che rimangono tutti i precedenti cavalli di battaglia, dalla copertura P3, al ProMotion a 120 Hz.

E qualora lo schermo del portatile non bastasse, i MacBook Pro con M4 ed M4 Pro possono gestire anche 2 monitor esterni contemporaneamente, oltre a quello principale, mentre M4 Max può arrivare fino a 4 monitor esterni.

Ogni volta che Apple lancia un nuovo processore l'azienda di Cupertino si vanta, logicamente, dei progressi fatti rispetto a quando venivano impiegati i processori Intel. Il vero termine di paragone però non sono ormai gli x86, ma le stesse vecchie generazioni di Apple Silicon e, perché no, anche le soluzioni di Qualcomm per Windows on ARM, che proprio di recente sono tornate alla ribalta.

Ecco quindi che abbiamo deciso di affiancare a MacBook Pro M4 Pro proprio la prima generazione di Apple Silicon e il nuovo Surface Laptop 7 con Snapdragon X Elite (recensione in arrivo: stay tuned!).

E come potete vedere dai benchmark sintetici qui sopra, le differenze ci sono eccome tra M1 ed M3. +56% in single-core, +165% in multi-core e oltre il 300% sulla GPU secondo Cinebench 2024.

E anche la concorrenza di Qualcomm, per quanto offra comunque buone prestazioni, è nettamente indietro rispetto ad M4 Pro, che non è nemmeno il più potente dei processori Apple attualmente in circolazione.

Sia chiaro che non bastano certo un paio di benchmark per tirare le somme, ma quando le differenze sono così marcate è anche inutile stare a spaccare il capello. Chi abbia già un MacBook con SoC precedente saprà di potersi aspettare un certo aumento di performance, chi invece venga dal mondo Windows potrà facilmente fare un rapido paragone facendo girare lo stesso Cinebench, che è multi piattaforma, sul proprio dispositivo. 

Parliamo infatti di portatili che, è bene sottolinearlo, sono a pieno diritto nel mercato prosumer. Il "vecchio" MacBook Pro M1 Pro che è al centro della tabella qui sopra è il mio portatile personale da circa 3 anni a questa parte, e non ho mai avuto ragione alcuna di cambiarlo. E se questo nuovo MacBook si limitasse solo e soltanto alle maggiori performance, probabilmente non basterebbero da sole a convincermi.

Apple infatti sta lanciando nuovi SoC praticamente ogni anno, e ogni anno ci sono miglioramenti sensibili rispetto alla passata generazione, ma questa volta Apple ha fatto anche qualcosa di più, con differenze significative su display, webcam e in parte anche autonomia.

Ripetiamo infatti, ancora una volta, che la vera chiave di lettura di M4 sono le performance per Watt, grazie anche al nuovo processo produttivo a 3nm, che permettono a MacBook Pro di essere praticamente fanless nell'uso quotidiano, con le ventole che si fanno sentire davvero solo nel caso di stress test prolungato.

In questo caso dobbiamo dire che sono anche più udibili del passato, ma mai fastidiose, e come abbiamo già ribadito le prestazioni raggiunte sono al vertice del mercato mobile odierno.

Le temperature superficiali rimangono sempre basse, anche dopo carico intenso, e in una stanza a temperatura ambiente è molto difficile che superino i 40 gradi sulla tastiera. Un po' più calda la scocca inferiore del portatile, ma mai al punto da risultare proibitiva se volessimo appoggiarlo sulle ginocchia.

Questo ovviamente per quanto riguarda M4 Pro, ma c'è da dire poi che gli M4 non sono tutti uguali. Le CPU variano tra 10 e 20 core, e le GPU tra 10 e 40 core. Allo stesso modo la memoria unificata può arrivare fino a 128 GB, ma solo su M4 Max e la sua banda disponibile sale di conseguenza, da un minimo di 120 GB/s fino a 546 GB/s.

In tutto ciò nulla da dire sulla velocità di lettura / scrittura dell'SSD, che tra l'altro può arrivare fino a 8 TB di capienza massimo, quindi con tutto lo spazio di cui anche un professionista esigente può avere bisogno.

Ci sono ovviamente progressi anche sul fronte del Neural Engine, che è a 16 core su tutta la famiglia M4, con una capacità di 38.000 miliardi di operazioni al secondo (3x rispetto ad M1).

Il Media Engine nei processori M4 supporta i codec H.264 e HEVC grazie a unità dedicate per l'encoding e il decoding presenti direttamente nel SoC, inoltre gli M4 sono dotati di acceleratori hardware specifici per il codec ProRes (su M4 Max ce ne sono due per ciascuno).

Per darvi un'idea, M4 Max può gestire fino a 66 flussi di video 4K o fino a 15 flussi di video 8K ProRes in parallelo, roba di livello estremamente professionale, riservata a una nicchia molto specifica di utenti.

Ciò che magari interessa alla maggior parte degli utenti è che tutti gli M4 supportano il decoding hardware accelerato AV1, il che significa che la riproduzione di video in streaming da YouTube, Netflix e altre piattaforme è particolarmente efficiente dal punto di vista energetico.

Se c'è una cosa che non è cambiata sensibilmente, nel passaggio da un Apple Silicon al successivo, è l'esperienza d'uso complessiva. Sì perché, al netto delle prestazioni, il MacBook è sempre stato quello, e questo vale in buona parte anche adesso, ma non del tutto.

Intanto la nanotexture cambia davvero il comfort visivo.

Non è una banalità, è la differenza tra un riflesso intrusivo, che impedisce di vedere correttamente un contenuto e ti costringe a cambiare posizione, e un riflesso del quale nemmeno ti accorgi. Nell'uso in mobilità (del resto parliamo di un "portatile") è una comodità non da poco.

Secondariamente, un display che era già bello, lo è diventato ancora di più, e dato che lo schermo è letteralmente la nostra finestra sulle app che usiamo ogni giorno, ogni sua miglioria ha grosse ripercussioni sull'esperienza quotidiana.

Chi poi viva in perenne videoconferenza (sigh!) non potrà non apprezzare la nuova webcam e tutti i suoi effetti, facilmente raggiungibili dalla barra dei menu. Sia per qualità che per funzioni siamo al vertice della categoria, tanto che non ci sono altri portatili che offrano un pacchetto così completo.

E poi c'è la serenità di un'autonomia che davvero non ti lascia a piedi, adesso ancora di più perché in caso di bisogno è questione di un clic e possiamo attivare il massimo risparmio energetico.

Usare un MacBook M4 Pro è insomma a oggi un'esperienza soddisfacente sotto ogni punto di vista. È un portatile completamente silenzioso ma veloce e reattivo con il lavoro di base e al contempo è capace di raggiungere performance che rivaleggiano con un desktop, in caso di necessità. Ha uno schermo sul quale è un piacere navigare, modificare foto e guardare film; a suo agio in ogni situazione. Ha tutte le porte che servono, ci si scrive bene, anche a lungo, e ha un trackpad enorme.

L'unica mancanza (stupida, perché non è il suo scopo) è l'assenza di giochi AAA che invece troviamo su Windows, perché ormai la potenza grafica qui ci sarebbe eccome. Non al livello delle ultime RTX, certo, ma c'è. Qualcosa si sta muovendo, per il momento con anni di ritardo rispetto all'uscita sulla concorrenza, ma speriamo che col passare del tempo questo gap possa essere colmato, perché dal punto di vista hardware non ha ragion d'essere.

Volendo essere cattivi potremmo definirlo l'unico tallone d'Achille dei MacBook, ma più che tallone è un talloncino, alla luce di tutto il resto.

L'autonomia è stata forse la singola caratteristica più rivoluzionaria degli Apple Silicon, e con i nuovi M4 raggiungiamo vette ancora più alte.

Con il modello da 16 pollici con M4 Pro in particolare è possibile fare anche 2 giorni di lavoro senza ricarica nel mezzo. Parliamo di oltre 16 ore di autonomia, navigando con Chrome con almeno una decina di schede sempre aperte, Telegram, Skype e altre app occasionali.

La possibilità di cambiare al volo la modalità di risparmio energetico direttamente dalla barra dei menu è un ulteriore vantaggio, che consente di massimizzare l'autonomia in base all'utilizzo che stiamo facendo del portatile. 

Sia chiaro che sotto stress intenso la batteria cala vistosamente, ma comunque meno di quanto succedeva in passato. Con Cinebench 2024 multi-core in loop continuo si raggiungono quasi le 3 ore di autonomia, un traguardo non facile da superare.

Il prezzo è spesso la nota dolente dei prodotti Apple, ma non necessariamente in questo caso.

Anzitutto i nuovi MacBook con M4 costano 100 euro in meno rispetto ai modelli precedenti, a parità di configurazione, e questo è già un ottimo punto di partenza.

Il MacBook Pro M4 da 14 pollici parte infatti da 1.949 euro, mentre quello con M4 Pro parte da 2.499 euro, e infine quello con M4 Max da 3.899 euro.

Il MacBook Pro da 16 pollici parte invece da 2.999 euro (già con M4 Pro) e da 4.199 euro per la versione M4 Max.

Non sono cifre basse di per sé, ma considerando che sono tutte workstation molto capaci e con hardware completo sotto ogni punto di vista, la concorrenza Windows non è che faccia meglio, anzi.

Inoltre, al netto di esigenze specifiche, è facile che non ci sia bisogno di aggiungere nulla alle configurazioni base di cui sopra, salvo magari la nanotexture sul display, che viene altri 170 euro.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Apple, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico.

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CUPRA Terramar con nuovo motore e-Hybrid da 204 CV

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 17:00

Sono tanti i modelli che i costruttori automobilistici portano sul mercato al fine di rispondere alle diverse esigenze degli utenti. Tra i tanti, la casa automobilistica CUPRA ha deciso di ampliare la propria gamma con una novità del tutto interessante. Nello specifico, il costruttore ha deciso di ampliare la gamma della CUPRA Terramar con una nuova versione ibrida Plug-in.

Dunque, gli utenti non hanno solamente l’opportunità di scegliere tra e-HYBRID e TSI ma adesso possono anche optare per la versione 1.5 e-HYBRID DSG da 204 CV. Le novità da parte del costruttore spagnolo non terminano però qui. Tra le novità pensate per gli utenti, una riguarda la CUPRA Terramar VZ 2.0 TSI. Scopriamo insieme nel corso di questo nuovo articolo tutti i dettagli relativi ai nuovi progetti portati a termine da CUPRA.

CUPRA: Terramar 1.5 e-HYBRID disponibile per l’acquisto

La casa automobilistica spagnola ha ufficialmente reso nota la disponibilità della nuova CUPRA Terramar. Nello specifico, si tratta della versione 1.5 e-HYBRID DSG da 204 CV del suo SUV. Ma quali sono i dettagli e le caratteristiche tecniche che contraddistinguono questo modello? Senza alcun dubbio, come ben sappiamo, il costruttore spagnolo punta sempre ad offrire il meglio al fine di conquistare il maggior numero di acquirenti.

Non passa infatti inosservata la presenza di un powertrain con motore 1.5 TSI da 150 CV accoppiato ad un’unità elettrica che consente di raggiungere i 204 CV. Ad offrire un’adeguata autonomia, la presenta di una batteria da 19,7 kWh. In questo caso, si parla infatti un 122 chilometri di autonomia utilizzando la modalità elettrica. Per quanto riguarda la velocità massima raggiungibile dal veicolo, il costruttore ha dichiarato che è di 205 km/h.

Il costo? La CUPRA Terramar 1.5 e-HYBRID DSG da 204 CV ha un prezzo che parte da 48.700 euro. Non resta dunque che attendere per scoprire quanti saranno gli ordini che il costruttore riuscirà ad ottenere con la nuova versione della sua Tamar.

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Finalmente gli iPad al miglior prezzo, per il Black Friday Amazon!

Android World - Fri, 11/22/2024 - 16:36

I prodotti Apple sono da sempre fra i più gettonati nel mondo della tecnologia di consumo ed è quindi normale che per il Black Friday ci sia tantissimo interesse e tantissimo desiderio di trovare la migliore offerta sui vari prodotti Apple, che siamo iPhone, MacBook, AirPods o... iPad.

È proprio di iPad che parliamo in questo articolo visto che, sebbene senza includerli nella lista dei prodotti scontati al Black Friday, Amazon ha deciso di scontare i tablet Apple più popolari durante i primi giorni del suo Black Friday.

Vi ricordiamo che se non volete perdervi nessuna offerta dovete seguirci nel nostro canale Telegram, oppure in quello WhatsApp.

Le offerte riguardano l'iPad "base", ovvero iPad 10 e iPad Air, che è il modello superiore, che si posiziona comunque sotto (come prezzo e specifiche) a iPad Pro. Le offerte sono molto interessanti perché scontano questi prodotti di decine di euro rispetto all'ultimo prezzo più basso, proponendoli così al loro prezzo più basso di sempre.

Se cercate altri prodotti Apple abbiamo realizzato una guida all'acquisto per i prodotti Apple scontati al Black Friday.

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LEGO a tutta Formula 1: 10 nuove Speed Champions per le 10 squadre, la F1 di Nigel Mansell e la Ferrari Technic

Android World - Fri, 11/22/2024 - 16:35

Il Gruppo LEGO ha annunciato una collaborazione storica niente meno che con Formula 1, un vero e proprio accordo pluriennale che unirà i due marchi non solo nel 2025, ma anche nei prossimi anni.

Per festeggiare il 75° anniversario della competizione automobilistica più prestigiosa del mondo, nel 2025 il LEGO Store e vari altri negozi, fisici e virtuali, saranno invasi di set a tema Formula 1.

A dirigere la carica ci saranno 10 monoposto Speed Champions, ma ci sono tante altre sorprese. Le abbiamo elencate tutte qui di seguito, con tante foto, link per prenotarle e dettagli. E non scordatevi del Weekend Insiders sul LEGO Store il 23 e il 24 novembre!

Al centro del gigantesco accordo fra LEGO e Formula 1 c'è senza dubbio l'operazione Speed Champions. Per dare lustro a tutte e 10 le scuderie che gareggiano nel campionato, arriveranno altrettanti set LEGO Speed Champions, una per ogni monoposto.

Le vetture, oltre a essere ricche di dettagli nonostante la scala ridotta, sono dotate del loro pilota minifigure. Ovviamente ci sono anche tutti gli adesivi degli sponsor per renderli quanto più identiche possibili alle controparti reali.

Il prezzo è leggermente più alto di quello delle Speed Champions classiche. Si parla di 26,99€ a monoposto. Se le volete tutte e 10 quindi si parla di 269,99€.

Sono tutte già prenotabili, ma per metterci su le mani dovrete aspettare il 1° marzo 2025. Sì, è molto lontano. Probabilmente LEGO si vuole preparare bene alla possibile domanda dei fan.

Le trovate anche su Amazon già prenotabili qui.

Il set principe di questo accordo è però la nuova Monoposto F1 Ferrari SF-24 LEGO Technic #42207. Finalmente anche la monoposto del Cavallino Rampante diventa un modello Technic in scala 1:8.

Si parla di ben 61 centimetri di lunghezza, oltre mezzo metro quindi; è larga poi 24 centimetri e alta 13. In tutto è composta da 1.361 pezzi, ma non fatevi ingannare dal conteggio: è una costruzione complessa.

Una volta assemblata potrete ammirare lo sterzo, il cambio a 2 velocità, i pneumatici stampati, rimuovere la cover del motore ed esaminare il V6 con l'MGU-H che gira.

Il prezzo, come è lecito aspettarsi, è alto: si parla di 229,99€, per un totale di 1.725 punti Insiders. La data di lancio è la stessa delle Speed Champions: 1° marzo 2025. Però è già prenotabile!

Vi ricordate la F1 McLaren di Ayrton Senna no? È stato uno dei set Icons più apprezzati di questo 2024, e nel 2025 sarà affiancato da un altro illustre pezzo da collezione.

Stiamo parlando di LEGO Icons Williams Racing FW14B e Nigel Mansell #10353, che vi permetterà di riprodurre la monoposto che ha portato Nigel Mansell alla vittoria nel Campionato del mondo di Formula 1 del 1992.

E ovviamente non poteva che esserci anche la minifigure dello stesso Mansell, con il suo iconico baffo, tuta da pilota e trofeo.

Il set è composto da 799 pezzi, è in scala con quello di Senna, e misurerà 31 cm di lunghezza, 15 di larghezza e 12 di altezza. Il prezzo è fissato a 79,99€. La data di uscita? La stessa degli altri set F1: il 1° marzo 2025. E anche questo è già prenotabile.

Tanto per stuzzicare ulteriormente i collezionisti, arriveranno anche i nuovi LEGO Collectibles Monoposto di F1 da collezione #71049.

Sulla falsa riga delle minifigure da collezione, questi set rappresentano versioni mini delle monoposto. E che non ti scatta il "gotta catch 'em all"?

Costeranno 3,99€ l'uno e saranno composte da 29 pezzi. Arriveranno in commercio il 1° maggio 2025.

Dulcis in fundo, arriverà anche un'ondata di set LEGO City Formula 1. Alcuni sono veramente stupendi, come il garage con la Mercedes-AMG e l'Alpine Cars che in mezzo ha una maniglia e si chiude in stile valigetta.

Queste arriveranno in vendita ben prima, dal 1° gennaio 2025, ma non sono ancora prenotabili. Ecco l'elenco completo con tutti i dettagli del caso:

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Vivo svela ufficialmente il nuovo Vivo Y300 5G, ecco le specifiche

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 16:30

Il produttore tech Vivo continua ad ampliare la sua gamma di prodotti con un nuovo dispositivo. Questa volta, si tratta di un nuovo smartphone di fascia entry-level appartenente alla gamma Vivo Y. Ci stiamo riferendo in particolare al nuovo Vivo Y300 5G. Quest’ultimo presenta alcune somiglianze con lo scorso Vivo V40 Lite, anche se ci sono comunque delle differenze per quanto riguarda il comparto fotografico. Vediamo qui di seguito i dettagli.

 

Vivo svela ufficialmente sul mercato mobile il nuovo Vivo Y300 5G

Nel corso delle ultime ore il produttore tech Vivo ha presentato in veste ufficiale sul mercato un nuovo smartphone di fascia medio-bassa della gamma Vivo Y. Come già accennato in apertura, ci stiamo riferendo al nuovo Vivo Y300 5G. Quest’ultimo, in particolare, presenta delle somiglianze con il cugino Vivo V40 Lite. Dal punto di vista prestazionale, troviamo infatti il soc Snapdragon 4 Gen 2 con a supporto diversi tagli di memoria comprendenti fino a 8 GB di RAM e fino a 256 GB di storage interno.

Sul fronte lo smartphone dispone poi di un display con tecnologia AMOLED con una diagonale pari a 6.67 pollici. La risoluzione è pari al FullHD+ ed è inoltre presente una elevata frequenza di aggiornamento pari a 120Hz. Il pannello integra un sensore biometrico per lo sblocco, mentre in alto è collocata una selfie camera da 32 MP in un piccolo foro centrale.

Il comparto fotografico, come già detto, è differenze rispetto a quello del cugino Vivo V40 Lite. Il nuovo modello dispone di un sensore fotografico principale da 50 MP Sony IMX882 con un secondo sensore da 2 MP più un dual flash LED. Troviamo poi una batteria da 5000 mah con supporto alla ricarica rapida da 80W.

 

 

Prezzi e disponibilità

Il nuovo medio gamma Vivo Y300 5G sarà inizialmente disponibile all’acquisto per il mercato indiano ad un prezzo di partenza di circa 250 euro al cambio attuale.

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Google cancella Pixel Tablet 2: addio o arrivederci?

Androidiani - Fri, 11/22/2024 - 16:16
Secondo recenti indiscrezioni, Google avrebbe annullato i piani per il lancio del Pixel Tablet 2, inizialmente previsto per il 2025. Dopo il ritorno sul mercato dei tablet del 2023, da Mountain View starebbero riconsiderando la commercializzazione di un secondo modello per questioni legate alla redditività di questo tipo di dispositivi. (...)Continua a leggere Google cancella […]

Hisense presenta il Forno Pizza e la collaborazione con Gino Sorbillo

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 16:16

Hisense ha presentato in questi giorni il rivoluzonario Forno Pizza, un vero e proprio concentrato di innovazione tecnologica che è stato pensato per portare il sapore della pizza tradizionale nelle case degli italiani. La funzione principe, nonché esclusiva, è la Pizza Mode Pro, la quale permette di raggiungere una temperatura di ben 350°C, realizzato una pizza croccante e deliziosa in soli 3 minuti 30 secondi. Ciò è possibile grazie alla presenza di una teglia antiaderente verificata, la quale riesce a garantire una cottura uniforme della base, nonché la pala pieghevole inclusa.

Sono 22 i programmi automatici che spaziano in tutte le preparazioni possibili, quali possono essere dolci, arrosti o anche piatti elaborati, con funzione di riscaldamento (Preheat). Non manca all’appello la autopulizia pirolitica, ottima per semplificare le procedure di manutenzione, così da riuscire a ridurre il desposito di grasso e sporco alle temperature più elevate. Acquistabile presso i rivenditori di cucine e punti vendita di elettronica, il forno è disponibile nei modelli HO66 PIZZACHEF (solo dai rivenditori di cucine) e BI350XPZ o BI1350BGPZ.

 

Hisense: il forno è approvato da Gino Sorbillo

Per celebrare l’incontro tra innovazione e tradizione, Hisense ha deciso di puntare su uno dei maestri simbolo della nostra gastronomia, quale è Gino Sorbillo, maestro pizzaiolo e Ambasciatore della pizza italiana nel mondo. La partnership è stata presentata a Milano presso Casa Sorbillo, con un evento dedicato al quale abbiamo avuto l’opportunità di presenziare.

La collaborazione è stata anche l’occasione per lanciare, e mostrare agli addetti della stampa, il Forno Pizza Hisense, di cui vi abbiamo parlato poco sopra. Hisense è entusiasta, secondo quanto affermato da Gianluca di Pietro, CEO dell’azienda, di collaborare con Gino Sorbillo, per promuovere un prodotto con il quale si vuole offrire ai consumatore la possibilità e l’opportunità di vivere un’esperienza che potremmo quasi definire unica nel proprio genere.

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Google messaggi supporterà un nuovo sistema di backup

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 16:00

Novità Google per gli utenti di Android: l’applicazione di messaggistica Google Messaggi sta infatti introducendo una nuova funzionalità altamente attesa dai suoi utilizzatori: un sistema di backup e ripristino direttamente integrato nell’app, senza dover ricorrere alle impostazioni di sistema.

Ecco gli sviluppi

In questo momento, il salvataggio dei messaggi su Android era gestito dal servizio Google One a livello di sistema operativo. Ora invece, con questo nuovo aggiornamento, gli utenti potranno effettuare il backup e il successivo ripristino delle conversazioni, dei contenuti multimediali e di altri dati direttamente dall’interno dell’app Google Messaggi, senza doversi appoggiare necessariamente alle impostazioni generali del dispositivo.

Stando a quanto emerso dall’analisi del codice, il nuovo sistema di backup verrà pubblicizzato come il modo migliore per “mantenere i tuoi messaggi al sicuro eseguendone il backup sul tuo account Google”. Inoltre, a differenza del passato, il backup sarà protetto da crittografia end-to-end, in modo che nessuno, neanche Google o terze parti, possa accedere ai contenuti salvati.

Per poter usufruire di questa funzionalità avanzata, gli utenti dovranno tuttavia avere impostato un blocco schermo sul proprio dispositivo. In caso contrario, il backup non potrà essere crittografato e, di conseguenza, non sarà considerato “idoneo” per questo nuovo sistema.

Inoltre risulta presente anche la possibilità di sincronizzare le conversazioni tra più dispositivi, che permette agli utenti di inviare e ricevere messaggi non solo dallo smartphone, ma anche da computer e tablet grazie all’integrazione di questo nuovo sistema di backup e ripristino.

Con la giunta della nuova famiglia di smartphone Google Pixel 9, il colosso statunitense ha anche introdotto la possibilità di effettuare il trasferimento completo dei messaggi RCS, superando così il vecchio limite della semplice conversione a SMS/MMS durante il ripristino. A tal proposito però, questa funzionalità risulta ancora limitata alla connessione Wi-Fi o al cavo USB-C, mentre il ripristino da backup cloud mantiene ancora tale restrizione.

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Help Shape Debian 13: Cast Your Vote for Trixie’s Desktop Artwork

Linux Today - Fri, 11/22/2024 - 15:44

Debian 13’s desktop artwork survey is now open and awaits your vote. Before November 30, pick your favorite theme and decide on Trixie’s look.

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HoMobile: offerte 5G a prezzi competitivi con piani personalizzabili

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 15:30

HoMobile ha presentato una serie di offerte 5G destinate a chi cerca qualità e convenienza. L’offerta base, a soli 9,99€ al mese, include 200GB di traffico dati in 5G, minuti e SMS illimitati. In più per chi effettua il passaggio da altri gestori come Iliad, Fastweb Mobile, PosteMobile e CoopVoce, il costo di attivazione è scontato. Si parla di soli 2,99€ rispetto ai 29,90€ tradizionali.

Servizi esclusivi e rete affidabile: cosa distingue HoMobile

Per chi necessita di una maggiore quantità di dati, HoMobile propone un piano da 250GB a 11,99€ al mese, sempre con minuti e messaggi illimitati. Entrambe le soluzioni possono essere attivate comodamente online. Ma non è tutto, l’ operatore offre anche la possibilità di scegliere il formato eSIM, semplificando ulteriormente il processo di attivazione grazie a istruzioni chiare fornite tramite e-mail e app. In pochi minuti è infatti possibile completare il passaggio, anche senza particolari competenze tecniche.

Uno degli aspetti che rendono le offerte di HoMobile particolarmente vantaggiose è l’affidabilità della rete Vodafone. La quale garantisce connessioni rapide e stabili, ora potenziate grazie alla tecnologia 5G. Ciò consente di sfruttare appieno la velocità e la qualità del servizio. Anche in aree estremamente trafficate da altre reti.

Le offerte includono numerosi servizi gratuiti. Come l’hotspot, utile per condividere la connessione con altri dispositivi, e la garanzia “soddisfatti o rimborsati”. Quest’ultima rappresenta un’opportunità unica. I clienti infatti, possono provare il servizio per un mese intero. Ma se non soddisfatti, richiedere il rimborso completo entro 30 giorni dalla sottoscrizione.

Insomma, con prezzi contenuti, servizi inclusi e una rete di alta qualità, il gestore si afferma come una soluzione ideale per chi desidera sfruttare le potenzialità del 5G senza gravare sul portafoglio. Tali promo rappresentano quindi un mix vincente di tecnologia avanzata e convenienza economica. Tutte pensate per soddisfare le esigenze più disparate. Per ulteriori dettagli a riguardo vi consigliamo di consultare il sito web ufficiale dell’operatore.

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Sony Xperia 1 VI è tra i primi a ricevere Android 15

Android World - Fri, 11/22/2024 - 15:22

Android 16 è incredibilmente già arrivato in forma di prima Developer Preview, ma quasi tutti i modelli Android non Pixel ancora devono ricevere la versione precedente. Sony Xperia 1 VI cerca di rimediare, con Android 15 che è in fase di rollout.

Il top di gamma di casa Sony, che abbiamo conosciuto all'inizio della scorsa estate, ha appena ricevuto il major update ad Android 15. Andiamo a vedere quali sono le novità introdotte.

Il rilascio di Android 15 per Sony Xperia 1 VI è arrivato senza troppo clamore da parte di Sony, che non ha emanato particolari annunci ufficiali ma ha pubblicato una guida all'aggiornamento sulla sua pagina di supporto per utenti britannici.

L'aggiornamento ad Android 15 arriva quindi come un major update, visto che per l'appunto si tratta di un aggiornamento della versione di Android. La nuova build ha un peso di circa 940 MB, mentre il codice che la identifica è 69.1.A.2.78.

Come vedete dallo screenshot in basso, che corrisponde sostanzialmente al changelog associato all'aggiornamento, il major update introduce tutte le novità che abbiamo visto su Android 15 stock, quello distribuito da Google. Vengono aggiornate anche le patch di sicurezza a novembre 2024.

Visto che si tratta di un major update ci saremmo aspettati anche delle novità a livello di interfaccia proposte da Sony, un po' come fanno tutti gli altri produttori che personalizzano l'interfaccia di Android in maniera specifica (come Samsung con la sua One UI). Ma dal changelog ci accorgiamo che questo non sarebbe avvenuto per l'aggiornamento appena rilasciato.

Quanto appena menzionato non è un dato certo, ma abbastanza probabile visto che l'update pesa meno di 1 GB, quando altri major update simili in casa Sony sono arrivati con un peso anche di 3 GB.

L'aggiornamento ad Android 15 per Sony Xperia 1 VI dovrebbe essere in fase di distribuzione automatica via OTA a livello globale, o quanto meno in Europa. Per quanto riguarda i modelli precedenti, ancora non conosciamo le tempistiche di rilascio di Android 15 per Xperia 10 VI, Xperia 1 V e Xperia 5 V. Invece Xperia 1 IV è ormai fuori dai giochi, visto che il suo periodo di supporto software si è concluso.

Se oltre agli aggiornamenti, siete interessati anche alla personalizzazione del vostro Android, allora vi suggeriamo di dare un'occhiata alle guide che trovate qui sotto:

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Motorola Moto G05 e G15: due nuovi smartphone economici in arrivo

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 15:00

Motorola è pronta a espandere la sua serie di smartphone economici con due nuovi modelli. Stiamo parlando del Moto G05 e del MotoG15, di cui sono appena trapelati i primi dettagli ufficiali. Le immagini diffuse mostrano un design condiviso tra i due dispositivi, caratterizzato da un display con foro per ospitare la fotocamera frontale. Oltre che da un sensore di impronte digitali integrato lateralmente e un’isola quadrata che racchiude il comparto fotografico posteriore.

Motorola G05 e G15: dettagli su fotocamere, colorazioni e lancio imminente

Sul piano delle specifiche tecniche, le differenze principali riguardano le configurazioni di RAM e memoria interna. Il Moto G15 arriverà in due versioni. Una “base”, con 4GB di RAM e una più “avanzata” con 8GB. Entrambe dotate di uno spazio di archiviazione fino a 256GB. Il MotoG05, invece, offrirà configurazioni simili, ma più orientate alla fascia media. Dunque con RAM da 4 o 8GB e opzioni di memoria che variano tra 128 e 256GB. Entrambi saranno alimentati dal sistema operativo Android 15, offrendo così un’esperienza aggiornata e compatibile con le ultime applicazioni.

Dal punto di vista fotografico, il Motorola G05 e G15 condividono una fotocamera principale da 50MP. Alla quale si affianca un secondo sensore di cui ancora non sono state rivelate le funzionalità specifiche. Le colorazioni, altro elemento distintivo, includono opzioni più vivaci per il Moto G05. Il quale sarà disponibile in arancione, grigio e verde. Mentre il G15 punterà su tonalità più sobrie, limitandosi al grigio e al verde.

L’azienda non ha ancora annunciato ufficialmente il prezzo e la data di lancio. Eppure alcune fughe di notizie suggeriscono che l’arrivo sul mercato sia ormai imminente. Si tratta di un tempismo che potremmo definire strategico. In quanto coincide con un momento in cui il mercato degli smartphone economici continua a crescere, seguito da consumatori che cercano soluzioni tecnologicamente avanzate ma senza dover spendere cifre troppo elevate.

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Gaupol: Create or Edit Subtitle Files with a Free Subtitle Editor

Linux Today - Fri, 11/22/2024 - 14:42

Gaupol is a free and open-source subtitle editor that allows anyone to easily create or edit subtitle files and supports multiple subtitle formats.

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Lombardia: al via le misure anti smog

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 14:30

Lo smog è uno dei principali problemi che riguarda le grandi città di tutto il mondo. Un problema che, purtroppo, ha delle conseguenze sia sullo stile di vita che sulla salute stessa dei cittadini. Sono tante le città del nostro Paese spesso alle prese con elevati tassi di smog e, di conseguenza, con blocchi del traffico che scattano con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria. La decisione delle scorse ore vede come protagonista la Lombardia.

A causa dell’elevato smog sono stati introdotti alcuni blocchi del traffico. Nei giorni scorsi, infatti, erano già entrate in vigore alcune misure nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Monza, Pavia, Lodi, Cremona e Mantova ritenute del tutto necessarie in seguito ai risultati dei rilevamenti effettuati dall’ARPA. Scopriamo tutti i dettagli nel corso di questo nuovo articolo.

Lombardia: blocco per alcuni veicoli a causa dello smog

La decisione di introdurre uno stop al traffico deriva a seguito del quarto giorno consecutivo di superamento del valore limite in merito alla media giornaliera di PM10 nelle province di Bergamo e Brescia. Le città interessate, però, sono tante altre. Nello specifico, è stato certificato il terzo giorno di superamento anche nelle province di Milano, Monza, Pavia, Lodi e Cremona. Secondo, invece, in provincia di Mantova.

Dunque, nello specifico, i divieti riguarderanno alcune tipologie di veicoli. La norma prevede il divieto di circolazione dei veicoli fino a Euro 1 benzina e fino a Euro 4 inclusi nei Comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli che hanno aderito su base volontaria. Inoltre, il blocco sarà attivo sette giorni su sette dalle 7.30 alle 19.30 (sabato e domenica inclusi).

Purtroppo a causa dell’elevato smog, non si sa al momento per quanto tempo rimarrà in vigore lo stop alla circolazione dei veicoli interessati. Per saperne di più dovremo aspettare nuovi aggiornamenti per capire se la situazione migliorerà nei prossimi giorni.

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Reconfigure the Power Button in Debian

Linux Today - Fri, 11/22/2024 - 14:05

My humble Fujitsu Futro S720 running Debian makes a decent home server. But it has one weakness: the power button is too easy to press by accident, which shuts down the machine. I know that, because I’ve done it several times. Not the end of the world, but a mild nuisance I can leave without. Turned out, it’s an easy problem to solve.

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Amazon: ancora Black Friday, le super offerte di oggi in esclusiva

Tecnoandroid - Fri, 11/22/2024 - 14:00

Offerta dopo offerta, anche oggi Amazon propone i pezzi più importanti di questo Black Friday 2024. Ce ne sono davvero tante di opportunità ma per averle tutte in diretta vi consigliamo di iscrivervi al nostro canale Telegram ufficiale. Clicca qui per entrare.

Amazon: nuove offerte in sconto oggi, il Black Friday continua

Come si possono vedere già nel riquadro in basso, ci sono delle offerte clamorose che vanno prese al volo direttamente su Amazon. I pezzi pregiati sono arrivati proprio per far capire agli utenti cosa significa fare affari durante il Black Friday. Basta cliccare sui link per poter portare a casa gli oggetti in vendita. Ecco la lista completa:

  • Noua Iron V6 Nero Case PC Gaming ARGB, Mid-Tower ATX – Ventola Led ARGB 120 mm – Supporta Radiatori 360 mm – Pannello Frontale Mesh e Pannello Laterale in Vetro Temperato, Chiusura Magnetica PREZZO: 49,90€, LINK
  • Samsung Smart TV 43” QE43Q64DAUXZT QLED 4K, Upscaling 4K, Processore Quantum 4K Lite, AirSlim Design, DVBT-2, Q-Symphony & OTS Lite, Gaming Hub, Ultimate UHD Dimming, Titan Gray 2024 PREZZO: 419,00€, LINK
  • JBL x Martin Garrix Flip 6 Speaker Bluetooth Portatile, Cassa Altoparlante Impermeabile e Antipolvere IPX67, Compatibile con JBL PartyBoost, Fino a 12h di Autonomia, Grigio PREZZO: 81,99€, LINK
  • Samsung HW-S56B 3.0 Canale S-Soundbar, Wireless Dolby Atmos 5.0/DTS Virtual, Q-Symphony, Altoparlante centrale integrato PREZZO: 233,70€, LINK
  • Logitech Pebble Keys 2 K380s, Tastiera Bluetooth Multidispositivo con Tasti di Scelta Rapida Personalizzabili, Sottile e Portatile, Easy-Switch per Windows, macOS, iPadOS, Android, ITA QWERTY, Grafite PREZZO: 34,99€, LINK
  • Panasonic TV-40S55AEZ, Serie S55 40 pollici Smart TV LED Full HD, 2024, Fire TV, HD Colour Engine, HDR, Alexa Voice Control, Game Mode, Media Player PREZZO: 299,00€, LINK
  • Sennheiser Soundbar Mini AMBEO, Audio 3D coinvolgente per TV, film e musica – Dispositivo compatto con funzioni adattive PREZZO: 485,00€, LINK
  • JBL LIVE 460NC, Cuffie On-Ear Wireless Bluetooth con Cancellazione Adattiva del Rumore, Fino a 50h di Autonomia, Rosa PREZZO: 56,99€, LINK
  • jumper Computer Portatile, 15.6 Pollici, 16GB DDR4 RAM 512GB SSD, Quad-Core N5095 Processore (fino a 2.9GHz), Schermo IPS FHD PREZZO: 379,99€, LINK

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OpenWeather Refined – GNOME Shell Extension Which Displays Weather Information

Linux Today - Fri, 11/22/2024 - 13:38

OpenWeather Refined is a GNOME shell extension which displays weather information for any location.

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